BARI - «Quello che sta accadendo rischia di far diventare la parte del Paese già ricca ancora più ricca e la parte che è già povera ancora più povera». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, partecipando alla manifestazione di protesta contro il disegno di legge sull'autonomia organizzata davanti alla prefettura di Bari dalla rete dei sindaci del Sud e dal tavolo 'No AD’.
«L'autonomia differenziata - ha aggiunto - senza finanziare i livelli essenziali delle prestazioni peggiora la situazione attuale che non ha mai superato la spesa storica e che già vede differenze nel nostro Paese». Decaro ha evidenziato che non è ancora stata data «piena attuazione» all’articolo 3 della Costituzione «perché in questo Paese il livello dei servizi dipende dal luogo in cui nasci o vivi», e ha aggiunto che "perequazione significa dare di più a chi ha più bisogno».
«Se oggi siamo qui a parlare di autonomia differenziata è anche per colpa nostra, della mia parte politica». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro (Pd), durante la manifestazione di protesta contro il disegno di legge sull'autonomia differenziata organizzato a Bari e in altre 28 città italiane.
«Se non avessimo dato attuazione alla riforma del titolo V della Costituzione - ha aggiunto Decaro - per inseguire la Lega, oggi non staremmo parlando di autonomia differenziata, non staremmo parlando del decreto Calderoli». «Questo è accaduto nel passato - ha detto - abbiamo sbagliato nel passato, non sbagliamo un’altra volta. Lo dobbiamo alle nuove generazioni dei Comuni del Sud del nostro Paese».
LA RIFLESSIONE DELLA PRESIDENTE CAPONE E DEL PD PUGLIA
L’autonomia differenziata è «un progetto di legge scellerato che mira a spaccare l’Italia». Lo ha detto la presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, a margine della manifestazione di protesta contro il disegno di legge sull'autonomia differenziata organizzato a Bari e in altre città italiane.
«Vuole dare - ha aggiunto Capone - di più a chi ha più ora, e di meno a chi invece ha più bisogno». Per Capone si tratta di "un progetto contro la Costituzione, lo dice l’articolo 3 che l'Italia si deve impegnare a rimuovere gli ostacoli che impediscono l’uguaglianza di tutti i cittadini». «Specialmente su sanità, scuola, servizi pubblici e trasporti - ha aggiunto - si aggravano le disuguaglianze invece che superarle». Capone ha poi richiamato l’attenzione di tutto il sud a «non calare la testa perché magari aderenti a un partito di governo», invitandoli «a ribellarsi sostenendo le ragioni di un paese unito».
«Questo disegno di legge significa avere un’Italia completamente divisa in due, o forse in tre o quattro. Già oggi il sud ha enormi differenze rispetto al resto del paese. Con l’autonomia, che non mette un euro per equiparare il sud al nord, la situazione peggiora». Lo ha detto il segretario del Pd Puglia, Domenico De Santis, a margine della manifestazione di protesta contro il disegno di legge sull'autonomia differenziata organizzato a Bari.
«Già oggi - ha aggiunto - ci sono bambini che nascono e non hanno gli stessi diritti che si hanno a Milano o in Veneto e questo peggiorerà». De Santis ha ricordato un calcolo, effettuato dall’istituto Cattaneo, secondo il quale «per equiparare i diritti mancanti ci vogliono 40 miliardi, questo governo mette zero euro».
IL COMMENTO DI VIESTI
«L'autonomia differenziata è una totale follia perché le Regioni richiedono competenze così estese che potrebbero spaccare tutte le politiche pubbliche italiane, renderle meno efficienti e più costose». Lo ha detto Gianfranco Viesti, docente dell’università di Bari, a margine della manifestazione di protesta contro il disegno di legge sull'autonomia differenziata organizzato a Bari.
«Veneto e Lombardia - ha aggiunto - chiedono molte più risorse, sottraendole al resto dell’Italia e quindi aggravando le disparità di condizione fra i cittadini». Inoltre, ha precisato, «il processo con il quale si sta realizzando è un grave attentato alla democrazia perché esclude il Parlamento dalla decisione tema per tema su un ambito complesso».
IL PARERE DI INTRONA
«Con questo decreto il sud viene abbandonato a se stesso e diventa solo un peso per l’Italia. E' un atto politico grave e invito la presidente Meloni a riflettere, perché non può non rendersi conto che con questo decreto si regala alla Lega la secessione fra le regioni e la possibilità di affossare il Mezzogiorno». Lo ha detto il presidente dei Socialistideuropa, Onofrio Introna, a margine della manifestazione di protesta contro il disegno di legge sull'autonomia differenziata organizzato a Bari. «L'autonomia - ha aggiunto - ammazza il Mezzogiorno, è contro il sud ed è anti costituzionale»