La consiliatura 2019-2024 sarà ricordata per essere stata la prima con una notevole presenza femminile - 14 elette su 36, più del 30% - e per molti record portati a casa proprio dalle elette, uno tra tutti il primato, che ha frantumato ogni precedente, di Anita Maurodinoia (Sud al centro), che si attestò largamente prima in assoluto, con 6.234 voti.
Sono perciò moltissime le elette del 2019 che ci riproveranno l’anno prossimo. Ci riproveranno, per esempio, due detentrici dello stesso record, ovvero l’essere riuscite prime nelle rispettive liste, cioè Elisabetta Vaccarella (Pd) e Carla Palone (Decaro Sindaco). Vaccarella annuncia che «è nelle mie intenzioni ricandidarmi» così come Palone, riconfermata nella giunta Decaro, con delega allo Sviluppo economico (incarico ricoperto anche nella consiliatura 2014-2019), che ugualmente dichiara: «Il prossimo anno mi vorrei ricandidare».
Restando in giunta e nel Pd, anche Paola Romano - che nel 2019 arrivò alle spalle di Vaccarella - non chiuderà con l’impegno politico, non foss’altro che per il fatto che il suo nome è stato uno dei tre “papabili” per la corsa a candidato sindaco, in casa dem, prima che le candidature fossero azzerate, nell’ambito del difficile snodo del tavolo di centrosinistra. «Continuerò a fare politica - puntualizza Romano, che è al secondo mandato come assessore alle Politiche giovanili - perché è una passione. Poi ci sono tante forme e tante modalità per farla. Capiamo che proposta mettiamo in campo come centrosinistra e che ruolo avere, ma certamente vorrei vedere come procede tutto il lavoro fatto in questi anni».
Francesca Bottalico, che, come le colleghe Palone e Romano, è al secondo mandato nella giunta Decaro, con delega al Welfare, nel 2019 fu l’unica eletta della lista Bari bene comune e oggi dichiara che «certamente candiderò i miei ideali. E farò di tutto per difenderli e sostenerli, non posso permettermi di perdere e non tramandare quanto di buono abbiamo fatto in questi dieci anni». «Nel mio cammino - aggiunge - ho incontrato tante persone che come me vogliono vivere in una collettività equa, sostenibile ed accessibile. Io resto a servizio di chiunque vorrà sognare una città migliore: lo dobbiamo ai baresi che ci hanno lasciato in dono questa emozionante porzione di terra del sud, lo dobbiamo alle future generazioni di cittadini che dovranno godere delle bellezze di cui noi ci nutriamo ogni giorno».
Anche Silvia Russo Frattasi e Maria Carmen Lorusso approdarono in corso Vittorio Emanuele come uniche rappresentanti delle proprie liste. Russo Frattasi, vincitrice di un derby tutto familiare con il cugino Alessandro Russi per Progetto Bari con Decaro, ci riproverà certamente, spinta dall’esperienza maturata ma anche «dal presente costruito insieme ad Antonio Decaro. Ho avuto il privilegio di esserci nel percorso che ha reso Bari un luogo migliore e la mia ricandidatura è il segno della determinazione a continuare questo viaggio di miglioramento».
Maria Carmen Lorusso, unica eletta della lista Di Rella sindaco, poi passata con Sud al centro, sarà della partita, «lo faccio con gioia - spiega - sono felice di stare al fianco di Antonio Decaro e di essergli stata accanto in questi anni, Sud al centro è un partito che mi rappresenta perché sa fare squadra». Confermano la scelta di candidarsi anche Micaela Paparella (Pd) e Alessandra Anaclerio che, eletta con Decaro per Bari, oggi è in Con, lista per la quale tenterà l’elezione, anche in considerazione del fatto che «Decaro per Bari è destinata a scomparire, perché il sindaco non è più candidabile» dichiara. Ci dovrebbe essere anche Laura Manginelli (Lega), eletta nel 2019 a ridosso della Maturità. «Sto valutando la possibilità di ricandidarmi - dichiara - sono stati cinque anni intensi, bellissimi e pieni di responsabilità verso Bari».
Non ci sarà, invece, Alessandra Simone, eletta nel M5S. «Non mi ricandiderò - precisa - per motivi personali. Tuttavia ringrazio il M5S e gli elettori per avermi dato l’opportunità di essere eletta e di rappresentarli prima nel II Municipio e successivamente in Consiglio comunale».