La Procura di Bari ha nuovamente chiesto l’archiviazione dell’indagine relativa al progetto della società Serim, di recupero dei trulli da destinare a resort a Costa Ripagnola, nel comune di Polignano a Mare (Bari). La novità, nell’udienza svoltasi oggi in tribunale a Bari, è che anche l’amministrazione comunale di Polignano, dopo essersi schierata dalla parte degli ambientalisti (che da tempo si oppongono al progetto), si è unita alla Procura nella richiesta di archiviazione.
A fine aprile il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, aveva convocato un incontro con la Serim e il sindaco di Polignano Vito Carrieri per «esaminare le varie posizioni in vista delle problematiche in atto», come evidenziato in un comunicato. La Regione vorrebbe infatti evitare la realizzazione di strutture alberghiere nel parco per «contemperare il legittimo interesse dei proprietari con quello alla migliore fruizione pubblica dell’area da parte dei cittadini». Richieste alle quali la Serim ha risposto dicendo che l’intervento sui trulli di Costa Ripagnola «non prevede la realizzazione di una struttura alberghiera, ma solo il recupero e restauro (debitamente concordato con la sovrintendenza ai beni storici ed archeologi) dei trulli esistenti e l’utilizzo di alcuni di essi, in conformità con gli strumenti urbanistici vigenti, come unità ricettive». La riunione con tutte le parti coinvolte verrà riconvocata per presentare ufficialmente all’azienda una proposta concordata tra Regione e Comune di Polignano.
Nell’inchiesta (coordinata dal procuratore Roberto Rossi con l'aggiunto Alessio Coccioli e il sostituto Baldo Pisani) venivano ipotizzati i reati di abuso d’ufficio e rifiuto o omissioni di atti d’ufficio a carico di Luigi La Rocca, ex soprintendente ai beni archeologici della Puglia; Giuseppe Tedeschi, della soprintendenza archeologica della Puglia; e Marilena Ingrassia Fonte, dell’ufficio tecnico del Comune di Polignano. Il reato di abusivismo edilizio era invece contestato all’imprenditore Modesto Scagliusi, titolare della Serim. L'area, sottoposta a sequestro probatorio ad ottobre 2019 per verificare la regolarità dell’iter amministrativo, è stata dissequestrata a gennaio 2022.