BARI - Vito Passalacqua, il marito 56enne di Michelle Baldassarre, la donna il cui corpo trafitto e carbonizzato è stato trovato il 9 febbraio nelle campagne di Santeramo in Colle, ha chiesto di patteggiare la pena a 3 anni e 6 mesi di reclusione (con l’assenso della Procura) per i maltrattamenti alla donna. Lei lo aveva denunciato a dicembre 2022 e lui da allora è detenuto agli arresti domiciliari. La donna poi ha trascorso alcune settimane in una comunità antiviolenza e, tornata a Santeramo, è morta, forse suicida.
Stamattina si è celebrata l’udienza del procedimento sui maltrattamenti (sulla morte è in corso un’altra indagine per istigazione al suicidio a carico di ignoti).
Gli avvocati che assistono la famiglia della vittima, Michele Laforgia e Maria Pia Vigilante, hanno depositato indagini difensive, rilevando che “la qualificazione giuridica corretta non sia più quella di maltrattamenti ma maltrattamenti seguiti da morte. Non c’è dubbio alcuno dal nostro punto di vista – spiega l’avvocato Laforgia – che la morte sia diretta conseguenza dei maltrattamenti”.
In aula oltre alle figlie della vittima, già costituite parte civile, si sono costituiti le sorelle e il fratello. Il giudice si è riservato di decidere su tutte le questioni sollevate: l’ammissibilità delle costituzioni di parte civile e delle indagini difensive, la ritualità del patteggiamento e la qualificazione giuridica. Si tornerà in aula il 19 aprile.