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Escort, a Bari processo a Berlusconi sulle bugie di Tarantini: inutilizzabili tutte le intercettazioni

 
Isabella Maselli

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Isabella Maselli

Escort, a Bari processo a Berlusconi sulle bugie di Tarantini: inutilizzabili tutte le intercettazioni

L’accusa nei confronti del leader di Forza Italia, all’epoca dei fatti contestati presidente del Consiglio, è di aver pagato le bugie dette dall’imprenditore barese Giampaolo Tarantini ai magistrati baresi che indagavano sulle escort portate tra il 2008 e il 2009 a Palazzo Grazioli

Venerdì 20 Gennaio 2023, 12:34

17:35

BARI - Il Tribunale di Bari ha dichiarato la inutilizzabilità di tutte le intercettazioni telefoniche trascritte nel processo in corso a Bari a carico di Silvio Berlusconi, imputato per induzione a mentire. L’accusa nei confronti del leader di Forza Italia, all’epoca dei fatti contestati presidente del Consiglio, è di aver pagato le bugie dette dall’imprenditore barese Giampaolo Tarantini ai magistrati baresi che indagavano sulle escort portate tra il 2008 e il 2009 a Palazzo Grazioli. Pagato, cioè, perché negasse che Berlusconi aveva corrisposto compensi a donne in cambio di prestazioni sessuali, ricevendo in cambio mezzo milione di euro, oltre alle spese legali e l’affitto di un appartamento nel rione Parioli di Roma.

Con un lunga e articolata ordinanza, la giudice Valentina Tripaldi ha accolto l’eccezione presentata dalla difesa di Berlusconi, gli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Federico Cecconi. Il pm Baldo Pisani ha depositato una memoria con la quale si era opposto. In estrema sintesi, secondo il Tribunale, non si possono utilizzare intercettazioni autorizzate in altri procedimenti per fatti e reati del tutto diversi. Il contenuto delle presunte dichiarazioni false o reticenti di Tarantini sulle escort, trascritte nel processo a carico di Berlusconi, “non è connesso” con i reati ipotizzati nei due procedimenti nell’ambito dei quali quelle intercettazioni erano state disposte: quello barese del 2008 a carico di Tarantini sulle tangenti negli appalti della sanità pugliese e quello della Procura di Napoli per corruzione e riciclaggio a carico di Valter Lavitola, il faccendiere che secondo i pm avrebbe fatto da tramite tra Berlusconi e Tarantini nella consegna del denaro.

“Non emergono punti di contatto – è scritto nell’ordinanza - tra le dichiarazioni mendaci e i fatti contestati” in quei processi e “in assenza connessione, l’utilizzabilità delle intercettazioni è priva di ogni giustificazione e darebbe luogo a una palese violazione di legge”.

“Grande soddisfazione per la decisione del giudice, frutto di attenta e puntuale valutazione delle nostre richieste, in assoluta linea con la giurisprudenza della Suprema Corte. Quanto accaduto, anche in considerazione del materiale probatorio acquisito, rafforza  il nostro convincimento sulla totale estraneità del presidente Berlusconi ai fatti in discussione” ha dichiarato a margine dell’udienza l’avvocato Sisto.

Le decine di telefonate escluse di fatto costituivano il cuore del processo. Restano agli atti le dichiarazioni dei pochi testimoni già sentiti e i verbali acquisiti, compresi quelli di alcune delle donne portate alle cene romane. Il processo comunque prosegue e sono già state calendarizzate le prossime quattro udienze: a febbraio sarà citato come testimone Valter Lavitola, a marzo è previsto l’esame dell’imputato Silvio Berlusconi e in una successiva data i testi della difesa (l’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso, l’ex numero uno di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini e Paolo Berlusconi, fratello dell’imputato), a fine aprile la discussione.
 

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