BARI - Lasciati dove capita. In una sorta di mappa dell’inciviltà e della distrazione. Spuntano sulla carreggiata, sugli stalli blu riservati alle auto e nel peggiore dei casi davanti agli ingressi di palazzi, negozi e persino sulle rampe riservate ai disabili. Tra le inevitabili proteste di passanti e automobilisti.
«Non se ne può davvero più. Spuntano come funghi» dice un signore costretto a scendere dalla sua auto per spostare il mezzo, adagiato su un fianco, messo in bella mostra davanti all’accesso di un garage privato nel cuore del quadrilatero Murattiano. A Bari è sempre più abbandono selvaggio dei monopattini. La nuova frontiera della mobilità dolce e non inquinante, spopolata dopo l’emergenza Covid, ma che continua a far storcere il naso. Non tanto contro i mezzi – utilissimi per spostamenti veloci e distanze abbordabili – quanto contro il variegato campionario di utenti indisciplinati.
Ed eccoli in una normale mattinata di metà novembre baciata dal sole: c’è chi corre in contromano, chi sale sul marciapiede scambiandolo per una pista e chi non rispetta segnali e semafori sfrecciando liberamente (su corso Vittorio Emanuele per poco un ragazzo non si schianta contro un bus navetta che sta svoltando da piazza Massari). Per non parlare poi di quelli da «una mano al manubrio e l’altra al telefonino» e di quelli incuranti di posteggiare il mezzo in modo corretto, rendendolo di fatto un vero ostacolo alla libera circolazione dei pedoni e degli automobilisti.
L’abbandono a casaccio riguarda soprattutto la flotta in sharing voluta due anni fa dal Comune, in modalità flusso libero. Un sistema che permette agli utenti di noleggiare i mezzi tramite un’applicazione e poi di lasciarli in qualsiasi punto della città, in attesa che vengano localizzati e affittati dagli utenti successivi. Insomma, non esistono punti di prelievo e di rilascio obbligato dei mezzi (come succede ad esempio nei casi di un qualunque bike sharing con le sue apposite rastrelliere) e quindi ci si affida solo al buonsenso e all’educazione.
E l’abbandono selvaggio non è una prerogativa di questo o di quel quartiere; è un fenomeno abbastanza diffuso tanto nelle vie centrali quanto nelle strade un po’ più periferiche come corso Alcide De Gasperi, via Giulio Petroni o dei quartieri San Girolamo e Japigia. Senza dimenticare alcuni spiacevoli fatti di cronaca, tra chi ha gettato in mare il monopattino, chi sul bidone della spazzatura o chi ha tentato di rubarlo e rivenderlo. Sempre e solo per colpa dell’inciviltà.
Al momento in città ci sono 1.500 monopattini da poter noleggiare: una flotta messa a disposizione da tre gestori Helbiz Italia, Bit Mobility e Vento Mobility e il cui servizio è stato prorogato sino a fine mese, nelle more dell’aggiudicazione del bando pubblicato dall’amministrazione comunale a fine giugno. Un avviso pubblico al quale hanno risposto nove operatori, ma che al momento resta in stallo per alcuni ricorsi pendenti.