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Bari, così Canonico controllava la consigliera comunale Ferri: ecco le intercettazioni

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Bari, così Canonico controllava la consigliera comunale Ferri: ecco le intercettazioni

Le telefonate con l’imprenditore dopo l’elezione: «Esci dall’aula e non votare». Le liti per le liste di Valenzano

Mercoledì 09 Novembre 2022, 13:05

BARI - Il confronto tra un consigliere comunale e il suo partito è un atto di per sé neutro dal punto di vista specifico. Ma una telefonata in cui Filippo Dentamaro, compagno della ex consigliera barese Francesca Ferri, chiama l’imprenditore Nicola Canonico per chiedergli «Come deve votare Francesca al debito fuori bilancio» diventa, nel quadro dell’indagine della Procura di Bari sul voto di scambio per le amministrative 2019, la prova che Ferri fosse «eterodiretta».

L’intercettazione del 16 settembre 2019, cioè pochi mesi dopo l’inizio della consiliatura in cui - sempre secondo l’inchiesta - Ferri sarebbe entrata con 1.037 voti in gran parte comprata, si riferisce a un tema tutto sommato irrilevante come un debito fuori bilancio. «Deve uscirsene dall’aula e se ne deve andare! Non si deve fare scrupoli», è la disposizione che arriva da Canonico, referente della lista «Sport per Bari» in cui Ferri è stata eletta nella coalizione di centrodestra del candidato sindaco perdente Pasquale Di Rella. «Quindi se ne esce dall’aula senza che vota favorevolmente?», chiede Dentamaro. «Senza che vota, bravo! Che stiamo a scherzare».

Ferri, secondo l’informativa della Digos di Bari, aspirava alla vicepresidenza del Consiglio regionale, carica che di norma spetta all’opposizione e che, dicono le cronache, è finita a Fabio Romito della Lega per 7 voti a 3 sulla Ferri. I due, Dentamaro e Canonico, sembrano alludere ad un’intervento della maggioranza nella scelta del vicepresidente (intervento che non c’è stato). «Non è che deve fare polemica - spiega Canonico -. E dice: «No, non mi avete votato e per questo vado via!». Si alza e va via». Strategia che, dal punto di vista politico, non ha alcun senso e non serve a niente: la maggioranza del sindaco Antonio Decaro era ed è granitica e non aveva bisogno che un consigliere di opposizione mantenesse il numero legale. «Appare chiaro - scrive la Digos - che i coniugi Ferri-Dentamaro non hanno libertà di movimento, non possono decidere in autonomia cosa, come o chi votare all’interno del Consiglio comunale, ma devono rispondere a Canonico del loro operato politico».

Per le elezioni comunali di Bari del 2019 Ferri e Dentamaro (finiti in carcere il 26 ottobre) e Canonico (ai domiciliari) sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. I tre avrebbero acquistato preferenze attraverso «portatori di voti», mettendo in piedi una organizzazione strutturata che - secondo i pm Fabio Buquicchio e Michele Ruggiero - avrebbe raggiunto il suo scopo: Ferri è risultata la più suffragata della sua lista ed ha conquistato il seggio. Canonico è estraneo alle accuse che riguardano le elezioni amministrative di Valenzano (per le quali l’accusa ipotizza l’associazione di tipo mafioso, essendo coinvolto il boss locale Salvatore Buscemi). Tuttavia le intercettazioni hanno documentato che Canonico si interessava anche delle trattative per il Comune dell’hinterland, e che - insieme a Di Rella (assolutamente estraneo all’indagine) - commentava negativamente le iniziative della Ferri, che a Valenzano stava formando liste per il centrosinistra: «Nicola fammi capire - dice Di Rella - ma noi siamo un’alleanza non siamo un’alleanza cioè tu esci politicamente che questa alleanza dicendo che sei consigliera a Bari, ora naturalmente tutti quanti si chiedono ma le cose sono collegate non sono collegate... (...) Se questa pensa di prenderci per il culo si isolasse e facesse la strada sua (...)». «Mi dovranno spiegare il fatto di essere uscito pubblicamente con quattro liste civiche su Valenzano quale è la logica in questo momento se tu non vuoi essere il candidato sindaco (...). Fai la tua lista umile a Valenzano che eleggerà i tuoi consiglieri e starai con chi diciamo», ribatte Canonico la cui chiosa è eloquente: «Questo è proprio il momento di non fare iniziative politiche fino a quando non capiamo con chi dobbiamo stare». Nello scorso marzo Ferri è passata nel centrosinistra, con la lista Puglia Popolare di Massimo Cassano.

Secondo gli investigatori, il rapporto tra Ferri e Canonico era stretto a tal punto che l’imprenditore barese stava per nominare la donna vicepresidente del Bisceglie Calcio. Nel telefonino della donna, così come in quelli di Dentamaro e Buscemi, era stato messo un trojan che ha smesso di funzionare a settembre 2019, quando la Ferri ha aggiornato il sistema operativo del suo iPhone. A dimostrazione dei limiti tecnologici delle aziende cui si affidano le Procure italiane.

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