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Sparatoria al San Paolo, arrestato il responsabile: è il cugino della vittima, lite degenerata, poi i colpi

 
Redazione online (foto Donato Fasano)

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Redazione online (foto Donato Fasano)

Sparatoria al San Paolo, arrestato il responsabile: è il cugino della vittima, lite degenerata, poi i colpi

foto Donato Fasano

La vittima ha cercato di farsi scudo con il corpo della moglie dell'uomo poi arrestato

Sabato 02 Aprile 2022, 13:32

20:15

BARI - La polizia di Bari ha arrestato l'autore del tentato omicidio di ieri pomeriggio al quartiere San Paolo, dove un uomo è stato gambizzato. Ieri sera è stato tratto in arresto un uomo con precedenti penali e di polizia, cl.’84, per tentato omicidio, porto e detenzione di arma da guerra e ricettazione della stessa. 

La vittima fin dalle prime ore del mattino aveva avuto un serie di diverbi con i suoi familiari a causa, probabilmente, dell’assunzione di sostanze stupefacenti, infatti solo poco prima era stata sottoposta alla misura di prevenzione della sorveglianza di pubblica sicurezza. Le discussioni si erano inasprite finché l'arrestato, cugino della vittima, si è armato e lo ha sparato.

Decisivo è stato un video acquisito dalle telecamere di videosorveglianza presenti in zona che, riprendendo la scena del crimine, ha evidenziato la violenza dell’azione delittuosa: l'arrestato, dopo un’accesa discussione con la vittima, ha estratto un'arma da guerra (risultata in precedenza rubata in un Comune della provincia di Taranto, a seguito di un furto in abitazione), mirando l’avversario, che si è fatto scudo con il corpo della moglie dell’aggressore, anche lei sua parente. La donna è riuscita a divincolarsi dopo qualche secondo, e solo allora l'uomo armato di pistola ha aperto il fuoco, sparando almeno due colpi. Il responsabile è stato arrestato in flagranza di reato, con ancora addosso l’arma del delitto, una pistola Beretta FS, cal.9x19, di quelle in uso alle Forze di Polizia.

DECARO: STOP A VIOLENZA IN CITTÀ 

«Bari non può e non deve essere più teatro di violenza e illegalità». Lo afferma il sindaco di Bari, Antonio Decaro, all’indomani dell’agguato nel quale è stato ferito un pregiudicato 38enne (oggi è stato arrestato l'aggressore), che fa seguito al ferimento avvenuto il 19 marzo stesso nello stesso quartiere barese nel quale un 23enne è stato colpito da alcuni colpi di pistola mentre era in auto con la fidanzatina 15enne, anche lei ferita da un proiettile al piede.
«Ciò che è accaduto al San Paolo ieri e nei giorni scorsi certamente - dice - non ci fa stare tranquilli. Anche in questo caso, però, la risposta dello Stato non si è fatta attendere, a dimostrazione del lavoro incredibile che le forze dell’ordine e la magistratura svolgono nella nostra città quotidianamente». «Certamente sarà opportuno continuare a presidiare quel territorio come il resto della città - conclude Decaro - per far sì che questi eventi criminali non producano strascichi».

LE REAZIONI

«Mio figlio provoca la gente per strada, è in lite con il mondo intero». Sono le parole della mamma di Fabio De Marzo, il 38enne ferito ieri da due proiettili ad una gamba esplosi dal cugino coetaneo, Antonio Marzotta (arrestato poco dopo), al culmine di un violento litigio in famiglia. La madre della vittima, sentita dai poliziotti, ha raccontato che «suo figlio era stato destinatario di una misura con la quale gli veniva proibito di avvicinarsi a lei e che lei stessa lo aveva denunciato per maltrattamenti». Ieri mattina, prima del ferimento, la donna sarebbe stata aggredita dal figlio e per questo avrebbe chiesto aiuto ad alcuni famigliari.

«Già dalla sera precedente - hanno raccontato agli investigatori - Fabio aveva dato prova della sua aggressività, durante una nuova discussione, maneggiando un coltello da cucina e conficcandolo ripetutamente sul tavolo». Era andato a casa di Marzotta, «voleva il vino, sigarette e altre cose» ha raccontato l'aggressore dopo l’arresto, spiegando che poi ieri mattina lo aveva aspettato sotto casa. «Indossava dei guanti di colore bianco e faceva la mossa di prendere qualcosa che nascondeva alla cintola - ha spiegato ai poliziotti - . Si avvicinava verso di me, minacciandomi di morte, mentre io cercavo di tranquillizzarlo.

Lui con fare minaccioso si è avvicinato al mio volto e mi ha morso la faccia. A quel punto ho fatto il giro dell’isolato per entrare nel portone di casa ed evitare mio cugino. Lui si è accorto della mia mossa ed è venuto verso di me, di corsa e gridava, sembrava indemoniato. Nel frattempo mia moglie è scesa per strada e ha cercato di fermarlo ma lui si è divincolato e l’ha sbattuta per terra, poi ha messo la mano alla cintola ed a quel punto ho capito che era armato. Per evitare di essere sparato, ho preso la pistola che avevo con me ed ho fatto fuoco verso di lui, mirando alle gambe».

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