BARI - Contro i ladri «spaccavetrine» arrivano agenti sotto copertura. Loro tornano ogni notte sul luogo del delitto. Lo fanno alla ricerca di cose già viste, già vissute e sperimentate, per ripete lo stesso colpo, la seconda e la terza volta. Ripetono l’identico rituale, a caccia di un bottino più ricco (o meno povero), spinti dal piacere sadico e sottile di veder riprodursi la propria opera e rilanciare una sfida di inafferrabilità. Continuano a imperversare nel cuore del Murattiano. La carica di questi predoni straccioni e malandrini con poco o nulla da perdere, non si ferma. In corso Vittorio Emanuele, salotto buono della città ad esempio si sono accaniti contro un ristorante, molto ben frequentato, a due passi dal Palazzo di Città. Tre incursioni, tre razzie in un arco temporale di poche settimane. Da Natale ad oggi questi spaccavetrine seriali hanno tartassato i commercianti del Murattiano (soprattutto), Carrassi, San Pasquale, Poggiofranco scassinando le serrature di sicurezza e mandando in frantumi le vetrine di una quarantina di negozio.
Nel loro mirino soprattutto le attività senza serrande. Non sono malavitosi incalliti, non sono picciotti di camorra. Cani sciolti, gente spesso senza fissa dimora, emarginati, vivono di espedienti e di piccole razzie. Arrivano e fuggono a piedi. Ieri mattina il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Antonella Bellomo ha dedicato loro una riunione.
«Le forze dell’ordine ci hanno assicurato di aver già incrementato l’attività di controllo nelle zone colpite da questo fenomeno - spiega il sindaco Antonio Decaro all’uscita dal comitato -. Siamo difronte all’azione di cani sciolti, balordi che agiscono il più delle volte da soli. Non hanno arnesi da scasso “professionali”, né tecniche raffinate. Si armano con ciò che trovano per strada e vanno allo sbaraglio. In una circostanza hanno utilizzato come testa d’ariete un monopattino elettrico. Sono state arrestate delle persone ma considerata la particolare tipologia di reato, hanno riguadagnato la libertà dopo una breve detenzione. Le indagini però non si fermano, ci sono una serie di elementi di responsabilità già acquisiti. Quello che possiamo fare è migliorare tutti insieme gli apparati di videosorveglianza e potenziare i sistemi antifurto. In queste ore la Prefettura incontrerà la Camera di Commercio per capire se è possibile sostenere con interventi pubblici un rafforzamento dei sistemi di sicurezza passiva». Più controlli, più agenti per strada, alcuni in borghese. Polizia e carabinieri sono al lavoro.
Il prefetto Antonella Bellomo «Abbiamo esaminato il fenomeno e possiamo dire che non c’è una regia unica né una organizzazione malavitosa strutturata dietro queste spaccate. Abbiamo preso atto che c’è già stata una risposta da parte delle forze dell’ordine che ora incrementeranno la loro presenza in tutti i quartieri. Rivolgiamo un appello ai commercianti perché denuncino ogni singolo episodio in maniera che si possa tracciare i contorni del fenomeno in maniera chiara e precisa. Nel contempo li invitiamo, lì dove possibile a potenziare i sistemi di difesa passiva e di videosorveglianza».