Bari, divampa incendio in abitazione, 60ennne salvo per miracolo
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francesca di tommaso
26 Gennaio 2021
BARI - Il suo ultimo giorno di lavoro è stato l’8 marzo 2020. «Ero alla guida di un gruppo di turisti spagnoli, in giro per la città. Ricordo ancora la loro preoccupazione di non poter rientrare, prendere il volo di ritorno, vista la chiusura del nostro Paese per il lockdown». Roberto Martino lavora come guida turistica per la Puglia e la Basilicata dal ‘98. Dopo qualche anno, la guida turistica è diventata la sua unica professione.
Lavora con il mercato estero, soprattutto iberico e sudamericano visto che parla spagnolo e portoghese. E di turisti stranieri non se ne vedono, nemmeno nella breve parentesi estiva. «I tour operator ora stanno provando ad approntare programmazioni “ottimistiche” che partono comunque da settembre prossimo. Le nostre programmazioni sono molto anticipate, per ovvi motivi. Ma ora non si può prevedere nulla. Ormai sono quasi due anni che non possiamo lavorare. A grandi linee il fatturato della mia impresa ha perso il 90%». Quello delle guide turistiche è una categoria non univoca: il codice Ateco è unico, ma gli inquadramenti fiscali ed economici variano, e non tutti danno accesso ai ristori.
«Sì, in realtà tra i requisiti richiesti per accedere ai ristori c’è la necessità di avere la partita Iva, o di essere costituiti in impresa individuale, come nel mio caso. Io posso dire che ho avuto accesso anche al finanziamento a fondo perduto del Mibac, erogato a dicembre e utilizzato quasi del tutto per pagare tasse e spese varie. Ma vuol dire anche che moltissimi sono rimasti fuori da qualsiasi forma di contributo. E se fare la guida turistica non è una prestazione occasionale ma la tua unica fonte di entrata, le conclusioni si traggono da sole».
«Era solo il 2019 quando nello scalo di Bari coordinavo il lavoro di 25 ragazze. Ed erano 2400 i passeggeri della nave da crociera in porto. La parentesi lavorativa estiva di quest’anno ha visto impegnate la metà di personale di terra. A salire a bordo, 50 passeggeri». Terry Sollecito lavora da 25 anni come responsabile del «Meet and greet» della Costa crociere a Bari. Si occupa dell’accoglienza, di coordinare il lavoro delle assistenti di terra e delle guide. Insomma di tutto quello che serve a far felici gli ospiti della crociera. Ha anche una propria agenzia di servizi turistici, iscritta alla Camera di Commercio.
«Ho partecipato al bando della Cdc per il finanziamento a fondo perduto – commenta - ma quello che ho ricevuto è servito a pagare spese Inps e, solo in parte, tutto il resto». «Dopo timide e inconsistenti parentesi di navigazione, si ipotizza una ripartenza a marzo: rispetto alle otto navi della scorsa stagione, spero averne almeno due. E consideri che le navi da crociera perdono molto di più a stare in porto che a navigare anche se con pochi passeggeri: per il motore, per i costi in porto, per un tot di equipaggio obbligatorio a bordo. In un anno ho fatturato solo il 10% rispetto all’anno precedente. E il nostro lavoro non può essere svolto in nessun altro modo».
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