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Bari, anagrafe nel caos: chiesto intervento della Prefettura

 
ninni perchiazzi

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Bari, anagrafe nel caos chiesto intervento della Prefettura

Dipendenti in agitazione: organico insufficiente e problemi di sicurezza. Sul piede di guerra i sindacati, primo fra tutti la Uil: «Assembramenti agli sportelli e qualche tentativo di aggressione»

Venerdì 24 Luglio 2020, 09:48

Ufficio anagrafe allo stremo, i dipendenti comunali proclamano lo stato di agitazione, chiedendo contestualmente al prefetto l’avvio della procedura per il cosiddetto raffreddamento dei conflitti, ovvero dell’ultimo passo utile ad evitare lo sciopero.

Non si placa la protesta del personale della ripartizione anagrafe e demografici ormai da anni alle prese con problemi irrisolti: primo fra tutti la carenza di organico, con l’annessa, mancata riorganizzazione del lavoro e, non ultima, l’emergenza legata alla sicurezza, divenuta ancora più attuale in fase di post pandemia, come dimostrano i numerosi assembramenti riscontrati agli sportelli e qualche immancabile tentativo di aggressione.

Sul piede di guerra le organizzazioni sindacali, che nelle scorse settimane hanno chiesto un incontro urgente all’amministrazione comunale, con il proposito di costituire un tavolo mirato a risolvere le problematiche sollevate ed ancora irrisolte.

«Si tratta di rilevanti criticità che ricadono negativamente sia sul personale dipendente sia sui servizi da garantire all’intera collettività e per le quali ci si aspettava un’attenzione particolare ed una sensibilità dell’apparato burocratico di vertice dell’ente e dell’intera Amministrazione del Comune di Bari», affermano dalle segreterie regionale e della Area metropolitana della Uil di Bari Emanuele Valerio e Antonio Barnabà, sottolineando di aver rimarcato più di una volta l’esistenza di «gravi ed annose problematiche che affliggono la ripartizione Servizi demografici, degenerate con la ripresa complessiva delle attività, successiva dell’emergenza Covid».

Il sindacato quindi contesta «la scarsa sensibilità e l’attenzione da parte della Direzione Generale del Comune che ha ritenuto, prima di convocare tardivamente un incontro sul tema per il 20 luglio e poi di rinviarlo al 4 agosto», scrivono in una nota i due segretari, non senza ricordare che gli argomenti in questione sono «di tale rilevanza da riguardare sì il personale dipendente, ma soprattutto i servizi da garantire alla cittadinanza».

Come detto, la lista di rilievi e contestazioni è particolarmente nutrita, oltre che datata. «La chiusura di alcune delegazioni, la mancata attuazione del decentramento amministrativo, la carenza di personale, le maggiori incombenze dell’evoluzione normativa in capo alla Ripartizione - scrivono sempre dalla UIL - ma anche l’assenza di politiche organizzative adeguate, l’assenza di politiche innovative orientate ai servizi digitali, e locali inadeguati. A tutto ciò si aggiunge la scarsa attenzione sulle misure a tutela della salute del personale dipendente, a cui si affiancano scelte al limite della legittimità che stanno determinando un collasso complessivo del sistema tanto da inficiare i livelli minimi di garanzia dei servizi istituzionali», con l’ulteriore conseguenza di «alimentare le reazioni dell’utenza e dell’opinione pubblica che si scagliano sul personale dipendente spesso con aggressioni dirette e verbali».

«È del tutto evidente come l’Amministrazione comunale non intenda affrontare seriamente un argomento così delicato ed emergenziale, forse perché continua a sottovalutarlo. Pertanto, i dipendenti non sono più disposti ad attendere, a tollerare oltre tale atteggiamento dell’ente, tanto da aver già attivato le procedure per rimettere le deleghe di funzioni di ufficiale di anagrafe e stato civile», incalzano annunciando quanto deciso dall’assemblea del personale della Ripartizione che ha determinato precise azioni di lotta e protesta nel caso di mancate ed immediate risposte da parte dell’ente. A partire dalla proclamazione dello stato di agitazione con la conseguente richiesta di avvio delle procedure di raffreddamento dei conflitti comunicata al prefetto.

In attesa della contrattazione utile ad evitare lo sciopero, il sindacato annuncia l’avvio di una petizione popolare sulle tematiche di miglioramento di tutti i servizi comunali «che dovrebbero essere garantiti alla collettività».

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