MONOPOLI - Niente balli, niente spettacolo, solo ristorante e mare, ma distanziati. Piccola storia triste di una previsione d’estate mai vista prima d’ora al Capitolo? Assolutamente no. La Formentera di Puglia è proprio isola felice sulla terraferma. Se il Capitolo fosse una città a sé sarebbe un centro «zero contagi». Il vero interrogativo è: chi verrà? Si è già detto che si punta sul turismo di prossimità. Questo significa lavorare con i clienti regionali che qui vuol dire soprattutto baresi. C’è il dilemma e il dispiacere di avere sicuramente perso i turisti stranieri che lo scorso anno hanno letteralmente invaso tutto il litorale che va da Capitolo a Losciale, a cominciare dai preponderanti russi e americani, insieme con gli inglesi ormai di casa.
REALTÀ - Ricordando il fenomeno dei matrimoni in spiaggia e le feste di addio al celibato (ce n’era di carne, ma anche di pesce, da cuocere), ci si rassegna al ricordo degli ultimi cinque anni in continua crescita, ma non si rinuncia ad aprire. E quindi già in questi giorni cariola, vernice, paletta e scopa fanno capolino in molti lidi, da Pantano in città a Sabbia d’Oro al Capitolo, passando per tutte le cale e calette a sud della città.
PANTANO - Ninni Vadalà è il proprietario con il fratello di una delle più antiche concessioni balneari, ma soprattutto la loro spiaggia, Pantano, è in città: una piccola enclave che fa il paio con Capitolo. Qui come lì, niente serate danzanti, matrimoni in spiaggia, spettacoli: «Speriamo che la curva dei contagi nazionali si attenui in modo da vedere ulteriormente allentate le restrizioni a cui saremo sottoposti. Il problema fondamentale è lo spazio. Per questo stiamo già chiedendo le autorizzazioni per il riporto sulla spiaggia di sabbia di fondale come fatto lo scorso anno. L’intento è quello di recuperare quanto più spazio possibile per soddisfare il limite obbligatorio di 10 metri quadri per famiglia e la sorveglianza più stringente sui bagnanti. C’è davvero il rischio di dovere andare a mare a turno. La data di riapertura? I lavori stanno procedendo. Speriamo di aprire a fine mese. C’è un senso di curiosità, di speranza e c’è molta attenzione a districarsi in tutte le norme dei vari decreti per non sbagliare. Quest’anno non abbiamo bisogno di altre sventure oltre a quella che abbiamo già avuto».
SABBIADORO Lido Sabbiadoro di Domenico Alba è un tratto storico del Capitolo in cui l’imperativo è sempre stato l’abbinamento delle attività sportive diurne all’intrattenimento serale, con il trait d’union anche della ristorazione dal mattino a notte fonda. I ritmi della spiaggia stavolta saranno stravolti dalle esigenze anti Covid-19. Ma la grinta degli Alba e di tutto lo staff è quella di sempre. I lavori si susseguono e si è pronti a riaprire. La recente ordinanza balneare ha dato ulteriori dettagli su norme e distanze tra i tavoli e si lavora col metro per i calcoli e per creare i percorsi in modo che nessuno si incroci andando nell’area del ristorante, verso bagni e docce oppure sul mare.
LOSCIALE Gli stabilimenti balneari, da Lido Azzurro verso Egnazia, sono uno affianco all’altro. Ognuno con la sua tipicità. Quest’anno la parola d’ordine non è però divertimento, ma distanziamento. Bene lo sa Luca Dibello che per il suo Lido Losciale ha già messo in pratica le regole anticovid «niente ballo e sport che creano assembramento, e nemmeno feste. In quanto ai matrimoni o sono stati annullati o rinviati al prossimo anno. In spiaggia? «Rettangoli da 5 metri per 2 distanziati da paletti e corde. Sono sicuro che quest’anno andrà forte la formula delle pagode privé».