BARI - È opinione diffusa che la poesia non abbia mercato. Eppure negli ultimi anni se ne parla dappertutto. Soprattutto sui social (Facebook e Instagram in primis), che, se adeguatamente utilizzati, possono trasformarsi in un interessante laboratorio di idee e di cultura dal basso. A maggior ragione al tempo dell’emergenza Coronavirus, che, nonostante l’inizio della cosiddetta «Fase due», è tutt’altro che conclusa. Ed è anche per questo che iniziative come «Clessidra: il gioco di azioni urbane di lettura» - nato a Bari da una costola del progetto Poesia in azione grazie a Silvana Kühtz e a Mariarosa Pappalettera e che quest’anno festeggia i dieci anni - sono da accogliere con favore.
Ma andiamo con ordine. Clessidra è, anzitutto, un appuntamento letterario con cadenza mensile che parte da un vocabolo. Chi decide di partecipare (per farlo basta iscriversi all’indirizzo mail info@poesiainazione.it e rivolgersi alla responsabile barese Marcella Signorile), può costruirci attorno il suo percorso, che in molti casi consiste nella lettura di un brano poetico ma prevede anche altre forme espressive come la danza, la musica e così via. Ogni partecipante ha a disposizione un tempo stabilito da un’apposita clessidra (da qui il nome del progetto), che va dai due ai cinque minuti, così da garantire il giusto spazio a tutti.
Ma ciò che in origine è un gioco essenzialmente itinerante, che si svolge nelle piazze e in diversi luoghi di aggregazione (scuole, teatri, perfino negozi), a partire dallo scorso marzo, per via della quarantena forzata, si è trasferito sulla Rete. Il prossimo appuntamento è per oggi, 22 maggio, in diretta streaming su una piattaforma che verrà svelata ai soli partecipanti. «Vento» sarà la parola di cui prendersi cura.
«Siamo orgogliose - spiega Silvana Kühtz - perché Clessidra aiuta a diffondere la lettura ma anche la curiosità verso la poesia. La regola principale è: vietato stare a guardare». E sembra che il progetto funzioni. Tanto da essere stato replicato anche in altre città d’Italia e addirittura in Argentina. «Il nostro è un gioco facile e adatto a tutti – continua Kühtz -. Grazie all’insegnante Barbara Buono lo abbiamo portato da diversi anni pure nell’istituto comprensivo Zingarelli di Bari. È stata proprio lei a suggerire di trasferire la clessidra online per far fronte alle problematiche connesse al distanziamento».
E in occasione del decennale c’è un’importante novità: prima di iniziare il gioco si potrà infatti descrivere un progetto culturale nuovo. A maggio sarà la volta delle ragazze di Rayo, che spazia tra archivi fotografici e riqualificazione urbana.
Ma dalle ceneri del lockdown è nata anche l’iniziativa #quattrodomandeinpoesia, a cura del Presidio del libro di Bitonto. Sulla pagina Facebook dell’associazione è infatti possibile leggere, tutti i martedì, una serie di interviste dedicate ad alcuni poeti pugliesi. «Abbiamo scelto di utilizzare la “parola scritta” come alternativa alla pletora di parole “dette” che imperversava sui social – sottolinea Barbara Buttiglione, presidente dell’associazione -, chiedendo ad alcuni poeti di condividere pezzi della propria intimità».