Domani lo Statuto dei lavoratori compirà mezzo secolo. Verrebbe da dire cinquant’anni e non sentirli visto che, nonostante i vari tentativi di modificarlo, ancora oggi costituisce l’ossatura del diritto del lavoro. Tra le iniziative per fare il punto sulla sua attualità a dispetto del tempo che passa, si segnalano i cicli di incontri organizzati da «Legalilavoro», network di studi legali pro labour presenti in dieci città italiane, da Milano a Messina, passando per Bari. Il riferimento barese è lo studio dell'avvocato Ettore Sbarra che spiega: «Abbiamo pensato a una forma agile per fare il punto su una legge fondamentale che di fatto ha portato la Costituzione nelle fabbriche». Meglio di seminari (sia pure a distanza ai tempi del Covid-19) e webinar, si è pensato alle dirette social, per coinvolgere tecnici e lavoratori. «Non da oggi utilizziamo la pagina Facebook e il canale Youtube di Legalilavoro per ragionare direttamente con gli utenti su argomenti legati alla nostra disciplina. Abbiamo individuato otto temi che saranno analizzati in in modo accademico. Due colleghi discuteranno, un coordinatore modererà il dibattito, lavoratori e sindacalisti potranno rivolgerci domande».
Si parte domani (dalle 18.30 alle 19.30) con la prima diretta su «Libertà di espressione e limiti all’utilizzo dei social» e «Diritti e libertà sindacali nel 2020», per poi proseguire (sempre alla stessa ora per tutte le dirette) il 22 maggio con «Il diritto alla non discriminazione nello Statuto dei Lavoratori» e «Il divieto di dequalificazione professionale e la disciplina delle mansioni»; il 25 maggio («Limiti ai controlli distanza o occulti» e «La disciplina della sorveglianza sanitaria da parte del datore di lavoro»); il 27 maggio («Il Procedimento disciplinare» e «La disciplina della tutela contro i licenziamenti»).
Il 20 maggio 1970, giorno in cui la legge numero 300 venne pubblicata in Gazzetta Ufficiale, rappresenta una data storica perché segnò un nuovo inizio sul fronte della tutela e della dignità del lavoro, nonché delle garanzie sulla presenza sindacale nei luoghi di lavoro. Uno Statuto in parte anche un po’ barese visto che tra i padri fondatori c’era anche il prof. Gino Giugni, in quegli anni docente ordinario di diritto del lavoro presso l’Università degli Studi di Bari. Certo, alcune norme a partire dal noto articolo 18 che prevedeva la reintegrazione nel posto di lavoro del lavoratore licenziato illegittimamente, sono state radicalmente ripensate dalla legge Fornero prima e dal Jobs Act poi, ma l’impianto è lo stesso da 50 anni a questa parte. Di qui la necessità di valutarne portata e principi attuali, facendone tesoro e non dando mai nulla per scontato.