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Bari, Verroca si dimette dal Barion ma raddoppia: «Mi ricandido»

 
Alessandra Montemurro

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Alessandra Montemurro

Circolo Barion, Molo S. Nicola n. 5 a Bari

Circolo Barion di Bari

Più volte in minoranza nel Consiglio: cambio tutto. Eletto 4 mesi fa, entro 90 giorni si tornerà a votare

Sabato 06 Luglio 2019, 15:27

BARI - «Quello che è stato fatto è un vero attacco attraverso cui si cerca di colpire non solo lo sport in sé, ma proprio il presidente di questo Circolo. Per ben nove consigli su dieci sono stato messo in minoranza. Si può tollerare fino a un certo punto. Meglio mandare a casa questo consiglio e i suoi consiglieri. Non si rendono conto di quello che fanno». Sono le durissime parole dell’ex presidente del Circolo Canottieri Barion Ruggero Verroca, dimessosi l’altro ieri sera, ad appena quattro mesi dalla sua elezione alla guida del sodalizio sportivo barese (quest’anno festeggia i suoi primi 125 anni di storia).

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la proposta di espulsione dal Circolo del direttore sportivo Mauro De Santis, attraverso un ricorso disciplinare, per aver reclutato in emergenza un allenatore al posto di un altro, con l’obiettivo di salvare corsi già programmati. Una condotta presumibilmente illegittima, secondo un socio, in quanto per regolamento le scelte degli allenatori devono essere adottate dal consiglio direttivo. Anche se, secondo una lettura più ampia dello statuto, in caso di emergenza, scelte come questa possono essere adottate direttamente dal direttore sportivo e successivamente approvate dal consiglio. «Si tratta di una motivazione assolutamente pretestuosa – rincara ancora Verroca -. La nomina era regolarissima. Probabilmente i consiglieri lo hanno dimenticato. O fingono di averlo fatto. Per fortuna io ho la sana abitudine di protocollare ogni atto e ogni documento. Far decadere il consiglio è l’unico modo per fermare quello che sta accadendo».

Le dimissioni del sei volte campione del mondo di canottaggio, quinto in finale ai Giochi di Los Angeles 1984, sono irrevocabili. «Nessuno immagina quale peso mi sono tolto di dosso con queste dimissioni. Non si può tornare indietro – dice con voce ferma e decisa -. Ruggero Verroca è una mente pensante. Hanno sbagliato le valutazioni a monte quando hanno scelto di sostenere la mia candidatura. Adesso devo pensare a me, ai soci che mi hanno dato fiducia, e soprattutto ai quattordici dipendenti del circolo e alle loro famiglie. Non intendo in alcun modo prestare il fianco a una situazione come quella attuale. Ho cercato più volte di raddrizzare la storia in questi mesi, ma non c’è stato verso. Questa è l’unica strada percorribile».
Non resta altro dunque che occuparsi dell’ordinaria amministrazione per i prossimi tre mesi prima di tornare alle urne. Secondo lo statuto del Circolo, infatti, entro novanta giorni dalla decadenza del consiglio direttivo si deve tornare a votare. «Mi ripresenterò con una squadra composta solo da chi, come me, ha intenzione di far tornare il Barion ad essere quello che era. Io ci sono dentro dal 1974, è la mia casa. Ho intenzione di presentare un programma che ponga al centro lo sport perché non dobbiamo mai dimenticare che questa è un’associazione sportiva. La prima cosa che farò, se sarò rieletto, sicuramente sarà riscrivere regolamenti della vita sociale e sportiva del circolo per sistemare quello che non funziona. E come direttore sportivo riconfermerò certamente Mauro De Santis. È stato il mio allenatore da ragazzo e mi ha portato a vincere i mondiali per cinque volte di seguito ed è stato allenatore della nazionale. Ha una storia importante, non ci potrebbe essere miglior direttore sportivo».. 

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