Quaranta associazioni baresi e oltre 500 cittadini hanno sottoscritto l’appello rivolto ai deputati italiani «per fermare il decreto sicurezza promosso dal ministro Salvini». Il testo dell’appello è stato consegnato questa mattina in Prefettura a Bari, alla vigilia della discussione alla Camera del decreto. Tra le sottoscrizioni ci sono quelle delle associazioni Scuola Penny Wirton, che ha promosso l'iniziativa, Arci, Libera, Cgil, Caritas e tante altre.
«Sentiamo forte l’urgenza - è scritto nell’appello - di far arrivare la nostra voce nell’Aula in cui si deciderà la posizione del nostro Paese rispetto alla salvaguardia dei Diritti Umani». Per le associazioni baresi, che chiedono di «accogliere le proposte migliorative, come l’emendamento 6, proposto dall’ANCI» sugli Sprar, «occorre lavorare per facilitare il più possibile l’integrazione e non approvare norme che rischiano di far aumentare l’irregolarità».
Oltre all’appello destinato ai parlamentari, le associazioni hanno consegnato al Comune di Bari una bozza di ordine del giorno da approvare in Consiglio comunale con il quale la Giunta e il sindaco si impegnino a chiedere al ministro dell’Interno e al Governo di «ritirare il decreto e aprire un confronto con gli enti territoriali al fine di valutare e costruire insieme strategie di gestione del fenomeno migratorio che garantiscano un sistema di accoglienza effettivamente ottimale in termini sociali, economici e di sicurezza». Nella bozza di odg le associazioni evidenziano che, con l’approvazione del decreto Salvini, il 70% dei migranti attualmente residenti nella regione Puglia perderebbe il diritto all’accoglienza, finendo per strada.