Sabato 06 Settembre 2025 | 19:10

Maledetti amici miei, avanti tutta in tv

 
Oscar Iarussi

Reporter:

Oscar Iarussi

Maledetti amici miei, avanti tutta in tv

Avete visto Maledetti amici miei giovedì sera su Raidue? Noi sì, è uno spasso. L’ironia è l’ingrediente primo dello spettacolo orchestrato dal regista Giovanni Veronesi, in scena con i «complici» Sergio Rubini, Alessandro Haber e Rocco Papaleo

Sabato 05 Ottobre 2019, 16:19

20:09

Avete visto Maledetti amici miei giovedì sera su Raidue? Noi sì, è uno spasso. L’ironia è l’ingrediente primo dello spettacolo orchestrato dal regista Giovanni Veronesi, in scena con i «complici» Sergio Rubini, Alessandro Haber e Rocco Papaleo che si occupa pure della direzione musicale. La regia è di Cristiano D’Alisera e le bellissime scene si devono a Flaminia Suri che ha concepito «il borgo dell’amicizia», un insieme armonico di terrazze, abbaini e vicoli. Lo show è un ambaradan di talenti ed esperienze, di ricordi e brani musicali che tessono la trama di una «bella confusione» felliniana, temperata dalla sapienza teatrale e dall’affiatamento del gruppetto, in cui si innestano la «maestra d’ansia» Margherita Buy e Max Tortora.

Vero, gli ascolti del debutto sono stati «di nicchia» o poco più (903.000 spettatori pari al 4,4 per cento di share), ma il nuovo programma ha fatto tendenza su Twitter e ha conquistato - diremmo a lume di naso - il pubblico colto, di mezza età e pronto ad alimentare il tam-tam in vista delle prossime puntate, sette in tutto.

Il sodalizio teatrale all’origine di Maledetti amici miei nasce quasi per caso nel 2016 a Verbania, sul lago Maggiore, per sostituire un concerto di De Gregori saltato pochi giorni prima della data prevista. La direttrice del teatro in ambasce chiama il collega dello storico «Ambra Jovinelli» romano, il quale suggerisce di rivolgersi al quattro moschettieri affinché improvvisino un che. Detto, fatto. Da allora i «maledetti amici» anche e soprattutto nella vita son tornati in cartellone più volte allo «Jovinelli» e altrove con il titolo A ruota libera. Il loro, ribadiamo, è un mosaico di tranche de vie, aneddoti del set, incursioni nei sentimenti, reciproci sfottò e qualche momento di commozione.

Arriva quindi l’invito di Carlo Freccero, direttore-intellettuale di Raidue, da sempre cultore del «situazionismo» teso a smontare o denudare la macchina spettacolare. Il format - prodotto da Viale Mazzini con la «Ballandi» - prevede la sigla iniziale cantata ogni volta da Paolo Conte, mentre quella finale, se abbiamo ben inteso, resterà affidata al salentino Giuliano Sangiorgi. La voce dei Negramaro l’ha scritta «in diretta» giovedì sera aderendo all’invito dei «con-terronei» Rubini e Papaleo.

Sergio ha conquistato tutti, fra l’altro, col suo monologo sull’«autista del cinema» Vito, che al primo incontro lo mollò in una stazione di servizio autostradale in piena notte. Rocco è sempre irresistibile quando ripercorre gli esordi disperati erotici stomp e non è da meno quale musicista. Ma anche Haber, il malato immaginario nonché il più anziano dei quattro (72 anni), ha riservato un’esecuzione da brividi di Margherita di Cocciante, per poi scagliarsi contro Sorrentino, Virzì, Garrone che non l’hanno mai chiamato a lavorare in un film. La sua è stata una delle invettive della «fascia non protetta», geniale idea annunciata da Veronesi alle 23,20: «Siamo in seconda serata, possiamo dire le parolacce... Pubblico, anche voi liberatevi, fate quello che vi pare». E in studio una bella ragazza si è mostrata a seno nudo (per la cronaca è la modella Sparkling Giorgina, già vista in Ciao Darwin).

Insomma, allegria amicizia anarchia. Finalmente teatro in Tv, invece del teatrino dei talk senza show o del protagonismo vampiresco per eccitare la piazza e... che pizza! Il titolo rende omaggio alla immortale commedia di Mario Monicelli, ma a noi pare che Maledetti amici miei abbia i numeri per diventare una sorta di Quelli della notte o Indietro tutta dei giorni nostri, con Veronesi nel ruolo maieutico che fu di Renzo Arbore. Ed è subito cult!

Oscar Iarussi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)