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Inquinamento ambientale e inquinamento morale

 
Michele Partipilo

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Michele Partipilo

Inquinamento ambientale e inquinamento morale

È vero il clima sta cambiando e in peggio. Gli uomini anche.

Sabato 08 Giugno 2019, 16:08

Il caldo finalmente è arrivato. Ma è un caldo anomalo, così veloce e così violento rispetto al clima mite di qualche giorno fa. Anomalo non è solo il meteo, ma anche il clima politico in Italia. Chissà se alla fine qualcuno non scopra una correlazione fra l’impazzimento della natura e quello degli uomini. Del resto la meteoropatia è scienza affermata.
Il governo è in carica da più di un anno e da più di un anno non si fa altro che litigare. Come in quei matrimoni nati male: si comincia già dal taglio della torta e si finisce il giorno del divorzio. Sembrava che le elezioni europee dovessero segnare uno spartiacque netto, marcare un prima e un dopo. Una meta fasulla.

Qualche sussulto c’è stato, ma nulla di più. Alla fine ha prevalso la logica delle poltrone. Meglio litigare a Roma che tornare a fare la casalinga a Voghera. Gli antichi greci, che di animo umano se ne intendevano, la chiamavano hybris: tracotanza, eccesso, ma anche superbia e prevaricazione. Il tranquillo ménage di scontri e polemiche è ripreso come e più di prima delle Europee. Naturalmente sempre e solo a beneficio dei media: annunci, proclami, dichiarazioni, avvertimenti, smentite, insomma chiacchiere a furor di schermo.
I fatti li fanno gli altri. La Ue mette l’Italia sotto processo per debito eccessivo. Whirlpool se ne frega degli accordi e degli affari e chiude lo stabilimento di Napoli. Mercatone Uno, non si prende neppure la briga di fare licenziamenti: saracinesche abbassate e sms ai dipendenti: «Restate a casa». A Taranto è Mittal a fare l’indiano e spara 13 settimane di cassa integrazione per 1.400 dipendenti al giorno. A Parigi il governo francese mette i bastoni tra le ruote alla fusione Fca-Renault e addio all’accordo del secolo. Il governo italiano, invece, non dice un’acca, è troppo impegnato a decidere quali facce piazzare sui minibot. Sembra di tornare ai tempi in cui in Italia chiunque poteva stampare moneta: bastava chiamarli miniassegni. Ufficialmente dovevano servire a supplire alla mancanza di spiccioli, ma diventarono soldi a tutti gli effetti. Cambiati i tempi, cambiano le cifre: dalle 10, alle 20 alle 50 lire dei miniassegni, ai 50, 100, 200 euro dei minibot. Un’altra di quelle geniali trovate degli economisti gialloverdi che vivono con un chiodo fisso: portare l’Italia fuori dall’Euro prima e dall’Europa dopo. Il povero Draghi l’ha detto con la chiarezza di un bambino: o sono debito o sono illegali. È assai probabile quindi che il progetto vada avanti. Il dramma inglese della Brexit non insegna niente.

Messa così quest’estate non sembra cominciare bene. Passo dopo passo viene fuori tutta la hybris di una classe dirigente che si è costruita sulla sabbia. Ammiccamenti, compromessi indicibili, corruzione, intese tradite, cene più di affari e di malaffare. Ora è la volta dei magistrati e non di quelli delle Procure di seconda fascia, come a Trani. No, ma delle toghe al vertice. Per carità colpe tutte da dimostrare, prove tutte da trovare, ma i sospetti e le circostanze sono tante. Un giudice non solo deve essere onesto, ma deve apparire anche tale. Chi è sospettato non dovrebbe esitare a dimettersi, non a trincerarsi dietro la geniale formula dell’autosospensione, ovvero di una finzione. Prevale ancora la hybris, il legame con la poltrona e con i suoi privilegi. E se così si comportano i custodi della Legge, perché i politici dovrebbero fare diversamente? Il povero ministro Toninelli che in tanti danno per giubilato sull’altare della «distensione» fra Di Maio e Salvini, davvero sarebbe un capro espiatorio. Il Wwf dovrebbe decidersi a intervenire.
È proprio l’aria che in Italia è compromessa. Non solo quella che respiriamo o i fiumi e i laghi, c’è un inquinamento diverso e più profondo che si è impossessato di molti. Le oasi pulite sono poche e sono sempre più a rischio soffocamento. Se in tanti – e fanno bene, anzi benissimo - sposano la causa della Terra sofferente, del pianeta con sempre meno risorse, perché nessuno prende a cuore la questione dell’ambiente morale? O deve venire un’altra Greta a svegliare coscienze sepolte sotto lo smog della corruzione?
È vero il clima sta cambiando e in peggio. Gli uomini anche.

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