Dalla vendemmia alla bottiglia in poche settimane, è il primo vino da sorseggiare con il camino acceso e le castagne. Stiamo parlando del vino novello, bevuto a San Martino, quando “ogni mosto diventa vino”. Quella di San Martino è una fra le tradizioni pugliesi più importanti, una ricorrenza che affonda le sue radici nella cultura contadina che ogni anno si rinnova in un rito profondamente legato alla terra, al vino e alla convivialità. In questa data, infatti, si celebra la prima apertura delle bottiglie di novello.
Qual è l’origine di questa tradizione? Secondo la leggenda, in una fredda giornata d’autunno, il soldato Martino donò metà del suo mantello a un povero infreddolito. Da allora, l’11 novembre è il giorno associato all’estate di San Martino, un breve periodo di clima mite che rompe l’autunno. In Puglia, poi, San Martino ha un sapore tutto particolare: il primo novello da assaggiare dopo la vendemmia, appunto. Tecnicamente, il novello è il primo vino dell’annata, ottenuto con il metodo della macerazione carbonica, che ne esalta profumi e freschezza. Nelle case, nelle masserie e nelle cantine pugliesi si stappano le bottiglie del novello, accompagnato dai piatti iconici della tradizione come caldarroste, salumi, formaggi stagionati, taralli, fave e cicorie e pane casereccio. In molti piccoli paesi pugliesi, inoltre, San Martino è anche l’occasione di ritrovarsi in eventi e iniziative organizzati per l’occasione, come sagre, mercatini e serate in cantina.
Il vino novello, giovane e beverino, leggero e con un bouquet aromatico, deve le sue caratteristiche al metodo di vinificazione utilizzato dal ricercatore francese Flanzy, fondato sulla fermentazione carbonica di grappoli integri di uve che vengono poi spremute a distanza di una decina di giorni per ottenere un vino delicato che di solito si attesta sugli undici gradi ma che può raggiungere anche i dodici. San Martino, con la degustazione del primo novello, è molto di più di una data sul calendario: è un rito collettivo che profuma di mosto, castagne e storie di comunità. È il momento simbolico della fine dei lavori agricoli, il rinnovo dei contratti d’affitto, l’inizio dell’inverno e il passaggio stagionale che dà il via alle tradizioni enogastronomiche di fine anno. È un periodo da vivere a pieno, in famiglia e con gli amici, sorseggiando un ottimo calice di novello pugliese.
















