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A Torre Santa Susanna il cuore batte ancora per Nicola: torna il Bembe Music Fest, con Dente, Lauryyn e Godblesscomputers

A Torre Santa Susanna il cuore batte ancora per Nicola: torna il Bembe Music Fest, con Dente, Lauryyn e Godblesscomputers

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

NON TOCCARE A Torre Santa Susanna il cuore batte ancora per Nicola: torna il Bembe Music Fest, con Dente, Lauryyn e Godblesscomputers

Appuntamento il 27 in Largo Convento: una grande festa gratuita che unisce musica, divertimento e solidarietà

Venerdì 25 Luglio 2025, 06:30

Una melodia che non si spegne mai, che ogni estate torna a vibrare forte per ricordare Nicola, conosciuto come «Bembe», un giovane scomparso troppo presto che contribuiva a mantere vivo il territorio promuovendo la musica, la condivisione e il bene per gli altri. Questo lo spirito del Bembe Music Fest, che anche quest'anno il 27 luglio accende il palco di Largo Convento a Torre Santa Susanna, organizzato dall'associazione Noya e da un gruppo di ragazzi attivi e volenterosi che porta nel centro del Brindisino la grande musica italiana. La line-up di quest'anno vedrà sul palco Dente, Lauryyn e il producer Godblesscomputer, ma sono tanti i nomi che nelle tre edizioni si sono avvicendati, da Murubutu a Rachele Bastreghi, passando per Tre Allegri Ragazzi Morti, La Municipàl, Mundial, tutti artisti che rispecchiavano in qualche modo i gusti musicali di Bembe e hanno sposato la causa benefica dietro a questa iniziativa. Già, perché ogni anno l'evento si impegna concretamente a raccogliere donazioni per il reparto di Ematologia dell’ospedale Perrino di Brindisi: negli anni, tra le altre cose, sono stati acquistati cinque monitor multiparametrici ed è stato fatto un versamento alla sezione AIL locale. Ismaele De Stradis, del comitato organizzatore, ha raccontato alla Gazzetta i retroscena di questa iniziativa.

Partiamo dall'inizio: quando «Bembe» se n'è andato, cosa ha fatto scattare dentro di voi la voglia di ricordarlo in questo modo?

«Era un grande amico e ci lasciò all'improvviso. In un mese organizzammo la prima edizione con Murubutu, tra gli artisti preferiti di Nicola, e che ancora oggi resta tra i sostenitori più attivi dell'iniziativa. Fu un vero e proprio memorial e andò benissimo, tanto che l'anno successivo, grazie anche alla generosità delle attività locali, siamo riusciti a replicare. Senza il loro supporto non ce la faremmo, considerando che l'evento è gratuito, ma quest'anno finalmente ci sentiamo un po' più pronti».

Tanto che avete avuto la lucidità di organizzare un ricordo «di cuore», ma anche con un gesto concreto...

«Quella serata in qualche modo diventa magica: il nostro obiettivo era restare uniti in un momento difficile e tenere vivo il ricordo di Nicola. Poi però abbiamo ragionato e abbiamo deciso anche di dare un sostegno a quel reparto che lui aveva purtroppo conosciuto bene. Ogni anno vediamo ciò di cui c'è bisogno e procediamo con le donazioni. E il bello è che gli artisti sono stati tutti sempre entusiasti del progetto, hanno sposato la causa al 100%».

Come ha risposto invece la comunità di Torre Santa Susanna?

«A volte realizzare qualcosa qui è difficile, mentre siamo rimasti stupiti dal grande affetto che abbiamo ricevuto, anche da persone che, incuriosite, sono arrivate dai paesi vicini per il festival. L'impegno è senz'altro per il nostro territorio, siamo orgogliosi di poter avere sponsor locali, poi magari un giorno riusciremo a partecipare a qualche bando per crescere sempre di più».

Invece la line-up come viene strutturata?

«Ci interessa la qualità, a prescindere dai nostri gusti musicali. È bello perché abbiamo incontrato massima disponibilità, e poi è un affetto che rimane, Murubutu è ormai amico del festival, Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti ci ha scritto per sapere come ci eravamo organizzati quest'anno. Rachele Bastreghi si è fermata qualche giorno al mare in zona, è un'occasione anche per loro per scoprire il territorio».

Se aveste la possibilità di dire qualcosa a «Bembe» oggi, cosa gli direste?

«A volte immaginiamo che lui sia lì tra il pubblico, e gli diremmo: "Guarda cosa ti stiamo regalando, abbiamo realizzato quello che avevamo sognato". Siamo più di quaranta persone tutte impegnate per quella sera lì, il 27 luglio, che è una data simbolica perché fu il giorno che Nicola aprì il suo locale qui a Torre, punto di ritrovo per tanti di noi. Fu una grande inaugurazione, una festa felice. E così vogliamo che continui a essere».

Un momento della donazione insieme alla mamma di Nicola

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