Lunedì 08 Settembre 2025 | 17:25

«Tanto da fare», la «fast society» secondo Nahaze

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

NON TOCCARE NAHAZE

La cantautrice tra i protagonisti di Amici 23 torna con un brano sulla concentrazione e la determinazione: «Le mie radici lucane mi hanno insegnato a essere riflessiva: le porto sempre con me»

Venerdì 23 Maggio 2025, 07:00

«Ho tanto da fare/e non mi posso riposare»: è il mantra di Nahaze, artista italo-inglese in cui scorre sangue pugliese (è nata ad Acquaviva delle Fonti) e un'infanzia vissuta a Matera. Già nota al grande pubblico per la partecipazione ad Amici 23 e il successo con Achille Lauro e Boss Doms («Carillon»), lo scorso 16 maggio è uscito «Tanto da fare», il nuovo singolo prodotto da GRND e pubblicato da Sugar Music. Un brano maturo, intenso, messaggio potente contro la frenesia della «fast society».

Con la sua voce eterea ma decisa, Nathalie Hazel Intelligente (questo il vero nome) ci porta in una dimensione intima e riflessiva, dove la determinazione e la pazienza diventano atti di ribellione in un mondo che ci vuole sempre di corsa.

Parla di determinazione e concentrazione: cosa l'ha ispirata?

«È un brano nato circa un anno fa, sentivo di avere tante cose da fare ma senza percepire lo stress, era più una determinazione a voler andare avanti e a raccogliere i frutti a lungo termine».

Il tema è molto caldo nel 2025, la frenesia, la vita «veloce»: come riesce a trovare un equilibrio tra privato e carriera artistica?

«Mi risulta piuttosto semplice perché il mio lavoro è il prolungamento di me stessa, fare musica per la maggior parte del tempo riguarda la mia persona. È chiaro che se incontro ostacoli o cadute questa cosa mi abbatte e influisce, ma è una fiamma che cerco di tenere sempre accesa».

Ha origini pugliesi ed è cresciuta in Basilicata: quanto contano queste radici nella sua musica?

«Tantissimo, ma anche al di là dell'influenza artistica è proprio un modo di vivere, di concepire i valori. A Matera sono cresciuta, ho amicizie, ricordi, ci trovo la tranquillità, poi è una città ricca di arte. D'altra parte, però, le possibilità sono ridotte rispetto a quello che ho trovato a Milano, quello che avevo l'ho preso e l'ho portato con me»

Infatti dal 2019 vive a Milano, cosa le ha regalato questa città e invece le manca qualcosa della terra d'origine?

«Milano è frenetica, veloce, anche solo andando in metro incontri tutti i tipi di persone e stati d'animo. Mi ha permesso di scrivere più degli altri che di me stessa: a Matera magari le passeggiate sono molto più riflessive, succedono poche cose intorno a me, invece qui ne vedi di tutti i colori, poi torni a casa, ci ripensi e ti sale l'ispirazione. Della Basilicata mi manca la mia famiglia, certo, ma anche il cibo».

Ha la fortuna di poter scrivere sia in italiano che in inglese. In che modo questa doppia identità linguistica arricchisce i suoi testi?

«Essere bilingue mi ha avvantaggiato sicuramente, anche a livello di topline mi viene spesso da scriverla in inglese e poi eventualmente adattarla. Sto notando che la lingua straniera è sempre più presente nei testi italiani, secondo me è un punto a favore, posso esprimere concetti che possono arrivare anche altrove, varcare i confini».

Insomma questo brano segna una maturità anche personale. Se potesse parlare alla Nahaze che sognava di lavorare con la musica da piccola, cosa le direbbe?

«Di crederci sempre come ha fatto, anche se ci sono stati momenti di sconforto. Sembra tutto irraggiungibile, ma se ci credi e pensi di realizzarlo, potenzialmente impegnandosi si può».

Cosa le ha lasciato l’esperienza di Amici? Ha guardato la finale andata in onda pochi giorni fa?

«Certo. Mi interessa, sento come se in qualche modo mi riguardasse. Intanto è una scuola a tutti gli effetti, si fanno lezioni di canto, di musica, nulla è scontato e mi ha insegnato a gestire il tempo. A livello umano non hai spazio per paura, ansia, mi sono sbloccata parecchio e sono contenta. Ovviamente mi è dispiaciuto che la mia permanenza nel programma sia stata breve, avrei potuto farmi conoscere un po' di più».

Cosa la aspetta nei prossimi mesi?

«"Tanto da fare" è proprio una festa, è l'inizio di varie uscite molto vicine fra loro e sono contenta di questa costanza. Poi in estate sarò in giro, presto annuncerò le prime date».

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