La curiosità è il «verbo» di Claudio Baglioni. Strada facendo, per dirla come direbbe lui, non è mai stato stantio e troppo legato a uno standard cantautoriale, a volte fine a sé stesso. Anzi il suo modo di raccontare l’amore (e non solo, pensate a I vecchi), spesso risulta come una voce fuori dal coro, parole che vanno al di là delle semplici rime più o meno baciate.
Lui va «oltre», per citare un suo importante doppio album. Nei suoi testi c’è tanta voglia di scavare nell’animo umano, di comprendere cosa realmente si cela dietro questo sentimento che ti fa raggiungere le stelle in un attimo, ma cadere nello stesso attimo nell’oblio più nero. Stessa cosa accade anche per la musica, in cui è facile riscontrare soluzioni straordinarie e innovative per un «semplice» cantautore. Come non ricordare il doppio album Oltre (1990), appunto, in cui sperimenta la world music coinvolgendo artisti straordinari italiani e internazionali come Pino Daniele, Mia Marini, Danilo Rea, ma anche Paco De Lucia, Manu Katché, Youssou N’Dour, Tony Levin, Danny Thompson, Richard Galliano e altri.
Non ultimo, ma forse in primis, la sua intuizione più grande: cercare di realizzare dei concerti trasformandoli in veri e propri spettacoli multicodice, in cui la musica diventa il trait d’union di diverse discipline artistiche. Bene, tutto questo si chiama «semplicemente» curiosità nel voler crescere artisticamente e umanamente. Su questa linea è nato il Atuttocuore che, dopo i sold out di Roma (6 date) e Verona e Palermo (3 date), approda all’Arena della Vittoria a Bari con un doppio appuntamento, venerdì 20 e sabato 21 alle 21 (i biglietti saranno disponibili su TicketOne.it), tour che proseguirà anche nel 2024 in diverse città italiane, compreso il ritorno a Roma con tre date.
Atuttocuore è un concerto di spettacolo totale, uno show musicale come Al centro (2018), In questa storia che è la mia (2021) e Dodici Note - Tutti Su! (2022), tutti e tre realizzati con la direzione artistica e regia teatrale di Giuliano Peparini. Regista che torna a collaborare con Baglioni per la quarta volta con questo spettacolo.
Nel rileggere e fondere insieme l’intuizione di Richard Wagner del teatro-totale a quella - elaborata da Walter Gropius - del teatro ricavato rimodulando spazi e architetture già esistenti, Atuttocuore dà vita a un rock-opera-show ambientato in un futuro a-temporale, con citazioni che partono dalla notte dei tempi per muovere fino a epoche futuribili. Il cuore vitale, palpitante e inarrestabile dei protagonisti di queste vertiginose salite e discese lungo l’immaginaria scala del tempo, batte per restituire un cuore a questo presente che sembra averlo smarrito, e ricordare che l’unico tempo reale e che vale davvero la pena di vivere è quello che ha la velocità, la cadenza e il ritmo del battito del nostro cuore: il solo orologio con l’ora esatta, il solo a cui dare retta.
Sul palco innanzitutto la musica, grazie a una scaletta che raccoglie 38 straordinari successi senza tempo di un repertorio che non ha eguali, che sono entrati a far parte del linguaggio e della cultura italiani e che continuano a regalare fascinazioni, emozioni e nuove energie a tre generazioni. E di straordinaria bellezza sono le coreografie, i 550 costumi originali, disegnati e realizzati appositamente per questi live, i movimenti scenici, la statuaria fisicità dei ballerini, l’energia e vitalità dei performer, le proiezioni e gli spazi e i tagli di luce creati dai 450 corpi illuminanti programmati dal light designer Ivan Pierri.
Sull’immenso spazio scenico 3D, nel quale tutte le dimensioni (orizzontalità, verticalità, profondità) vengono esplorate ed esaltate, la narrazione fonde i linguaggi del cinema e del teatro. Sono 101 gli artisti sul palco: 21 polistrumentisti della band-orchestra diretta da Paolo Gianolio e 80 tra coristi, ballerini, performer (con una folta rappresentanza pugliese), tra i quali 28 giovani artisti dell’Accademia Internazionale del Musical Roma.