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Jimmy Sax porta la sua musica a Bari e Lecce: «Io e il sassofono, una coppia da 27 anni»

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Jimmy Sax porta la sua musica a Bari e Lecce: «Io e il sassofono, una coppia da 27 anni»

Il musicista sarà sul palco insieme alla Symphonic Dance Orchestra diretta dal Maestro Vincenzo Sorrentino

Venerdì 11 Marzo 2022, 09:00

È partito pochi giorni fa da Firenze il primo tour nei teatri italiani del sassofonista Jimmy Sax, autore dei successi mondiali «No man no cry», disco d’oro in Italia, e «Time». Il musicista francese d’origine farà tappa in Puglia stasera a Bari al TeatroTeam e domani, 12 marzo, al Politeama Greco di Lecce, e sul palco, accompagnato dalla Symphonic Dance Orchestra diretta dal Maestro Vincenzo Sorrentino, porterà i brani del suo primo album, «Jimmy». Un viaggio musicale in cui Jeremy Rolland, questo il suo vero nome, condurrà gli ascoltatori tra sonorità deep-house, funky ed electro, dimostrando come il sassofono sia a tutti gli effetti un’estensione del suo stesso corpo, e fondendo le sfumature più intime e personali con l’energia e positività che lo contraddistinguono da sempre.

È il primo giro di concerti nei teatri italiani, che effetto le fa?

«Sono molto emozionato! Sono due anni che lavoriamo all’impalcatura di questo tour, non vedo l’ora, sarà speciale»

Sul palco sarà accompagnato dall’orchestra: che differenza c’è con il gestire uno show completamente da solo?

«Non sto più nella pelle! La differenza è molto grande, cambiano l’energia, l’intenzione, l’armonia, poi anche la scaletta prende un assetto totalmente diverso»

«Jimmy» è il suo primo album: che cosa ha voluto trasmettere a chi lo ascolta?

«Ci ho messo dentro tutto me stesso, è come se fosse il mio bambino. C’è tanto di me e di quello che provo, felicità, tristezza, senso di speranza»

In che dimensione si sente più a suo agio, in studio a registrare o sul palco durante la performance?

«Sono entrambi lati fondamentali del mio lavoro, non riesco a fare una scelta. Il live e la creazione sono fasi che amo, come amo tutto ciò che faccio»

Il sassofono è quasi una parte del suo corpo: come si è evoluto anno dopo anno il rapporto con lo strumento? E perché il suo suono è sempre associato a sensazioni come il calore o la passione?

«La mia relazione con il sassofono può essere paragonata a un rapporto di coppia. A volte lo amo, a volte lo odio, ci litigo, eppure stiamo insieme da ben 27 anni. Lo conosco perfettamente, lui conosce me, i miei punti di forza e i miei difetti. E per quanto riguarda le atmosfere che ispira… quel suono è così ipnotico che è difficile resistergli»

Cosa la attende nel futuro, quali sono i suoi programmi dopo il tour?

«Sicuramente ritaglierò del tempo libero per me e la mia famiglia, poi sarò pronto per un altro giro di concerti in estate. Stavolta sul palco sarò da solo, a parte un paio di date ancora con l’orchestra, a Roma e Taormina. Poi si torna dritti in studio per iniziare a comporre nuova musica»

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