Gli americani difendono il loro cinema in maniera esagerata, parlano sempre di meritocrazia, ma se si tratta di dare qualche vantaggio ad un film straniero ci vanno piano.
Il film «Perfetti Sconosciuti» di Paolo Genovese, molto ammirato al Festival Tribeca di New York, poi non ha avuto una distribuzione adeguata al successo, è stato proiettato solo in una ventina di cinema d'essai sparsi in tutti gli States. Sembra che gli americani siano rimasti spiazzati dal non essere stati i primi ad avere l'idea del gioco tra amici di controllarsi a vicenda con gli smartphone (il contenuto del film) perché sono loro che fanno ed hanno fatto molti film sulle intelligenze artificiali, per cui invece di pubblicizzare il bel film italiano se ne fanno uno loro.
Lilli Maria Trizio, Bari