TARANTO - A Taranto è il giorno della tradizione. Alle 15 il portone del Carmine si è aperto per l’uscita della prima posta che da il via ai riti della Settimana Santa 2025. Sono 72 le «poste» di confratelli del Carmine che si muovono in pellegrinaggio tra i “sepolcri” della Città vecchia e del Borgo: nazzicando, l’incendere lento e dondolante tipico delle processioni tarantine, dai due ingressi della chiesa di via d’Aquino cominciano il pellegrinaggio “di città”, che raggiunge l’isola e eccezionalmente anche il Vespucci, e quello “di campagna” che visita le chiese del centro cittadino e l’ospedale militare. Quest'anno la vera magia è sulla Amerigo Vespucci, che ha accolto il suggestivo pellegrinaggio e il santo sepolcro.
Nella Basilica Cattedrale di San Cataldo, intanto, con la collaborazione con Ethra Archeologia e Symbolum ets, come già avvenuto negli anni passati, è stato allestito il servizio di accoglienza per i visitatori che raggiungono la Città vecchia per la preghiera agli Altari della Reposizione. I sepolcri sono allestiti nel Duomo, nella chiesa di san Domenico Maggiore, nel santuario della Madonna della Salute, nel santuario dei Santi Medici e nella chiesa di San Giuseppe. Nella chiesa di San Michele, inoltre, quest’anno sono esposti i fondali di alcuni antichi Sepolcri: si tratta di scenari dipinti di squisita manifattura popolare esposti dai primi anni del 900 a oggi.
Un’iniziativa che rientra nel Mysterium Festival a cura delle confraternite riunite di Taranto vecchia e dei partecipanti al progetto “RiUscire” con il sostegno dei Cavalieri del Sovrano Ordine di Malta. Nel centro San Gaetano invece le “Tessere d’arte”, tableaux vivant delle opere caravaggesche: comunemente detti quadri viventi, mettono in scena attori, modelli o danzatori che diventano attrezzi e scenografi della messa in scena, ricreando ed evocando quadri o immagini celebri.
Disponibili inoltre tre punti di informazione per consigli sull’itinerario da seguire e informazioni di carattere storico e culturale sulla città vecchia: nella chiesa San Michele, in piazza Monteoliveto e al Santuario Santi Medici in Largo Fuggetti.
A mezzanotte, infine, è in programma il secondo atto dei riti tarantini con l’uscita del pellegrinaggio della Beata Vergine Addolorata dopo il tradizionale discorso dell’Arcivescovo monsignor Ciro Miniero.