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Uno Maggio Taranto, la festa finale al chiuso per «pochi fortunati»

 
Giacomo Rizzo

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Giacomo Rizzo

La decisione di chiudere il concertone all'aperto per la pioggia e di continuare in un'altra location senza adeguata comunicazione ha lasciato qualche perplessità

Martedì 02 Maggio 2023, 10:32

TARANTO - Nessuna comunicazione per ragioni di ordine pubblico, ma alla fine solo pochi fortunati, che peraltro hanno dato il proprio contributo alla raccolta fondi per sostenere i costi della manifestazione, nella serata di ieri hanno potuto partecipare alla festa finale dell’Uno Maggio Libero e Pensante nei locali di Spazioporto.

Tanti fans sono rimasti fuori e non sono mancate invidie e polemiche. Fuori gioco anche la stampa e persino i media partner, che hanno scoperto solo attraverso qualche video postato sui social la prosecuzione non ufficiale e riservata a un pubblico ristretto dell’evento che era stato chiuso anticipatamente, a causa del maltempo, nell’area del parco archeologico delle mura greche. Quel pubblico che era stato definito “eroico” per aver sfidato la pioggia e ballato sul fango ha dovuto arrendersi alla causa di forza maggiore.

Dall’altra parte della città, dopo qualche ora, alcuni big (da Samuele Bersani a Ron, da Diodato a La Rappresentante di lista) si sono esibiti per una cerchia più ristretta di spettatori. Mentre fuori diluviava. La pioggia del resto era attesa e non ha dato tregua. La scelta di confermare ugualmente la manifestazione nonostante le previsioni avverse era maturata alla vigilia dopo diverse riunioni tra l’organizzazione e la commissione provinciale di pubblico spettacolo.

Ieri era balenata anche l’idea di spostare parte del concerto in altre location, in teatro e allo stesso Spazioporto, ma sarebbe stato troppo complicato. Poi l’annuncio di chiudere il concertone prima del tempo e il finale a sorpresa proprio a Spazioporto, al coperto, riservato a pochi eletti. Ma se un evento dichiaratamente popolare, che parte dal basso, diventa, anche se per poche ore, improvvisamente d’èlite, vuol dire che un corto circuito c’è stato. Ma ci sarà da rifarsi. Perché l’Uno Maggio Libero e Pensante resta un grande palcoscenico per lanciare messaggi importanti. E quest’anno lo ha fatto cantando la libertà.

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