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Arpa Puglia, restyling per la sede di Taranto: 67 nuove assunzioni

 
Redazione online

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Gli interventi sono stati illustrati in una conferenza moderata dal direttore generale di Arpa Puglia Vito Bruno, con il presidente di Ispra Laporta, Michele Emiliano, il sindaco Melucci, il prefetto Martino, il direttore della sede provinciale dell’Arpa Esposito

Lunedì 19 Ottobre 2020, 16:32

TARANTO - La sede dell’ex ospedale Testa, che ospita il Dipartimento provinciale di Taranto di Arpa Puglia, è stata ammodernata con nuovi laboratori e strumentazioni. Finora sono state formalizzate 67 assunzioni sulle 146 previste dal cosiddetto piano Taranto tra chimici, ingegneri, geologi, biologi, fisici, architetti e agronomi. Si tratta di un piano straordinario di assunzioni necessario ad assicurare le attività di tutela ambientale e sanitaria dello stabilimento ex Ilva di Taranto previste dalla legge 151/2016. Interventi e attività del Dipartimento di Arpa Taranto negli ultimi tre anni sono stati illustrati in una conferenza, moderata dal direttore generale di Arpa Puglia Vito Bruno, a cui hanno partecipato il presidente di Ispra Stefano Laporta, il governatore Michele Emiliano, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, il prefetto Demetrio Martino, il direttore della sede provinciale dell’Arpa Vittorio Esposito. Dopo la benedizione dei locali da parte dell’arcivescovo Filippo Santoro, si è svolto il taglio del nastro augurale. I laboratori, che finora erano dislocati in due siti, da oggi si polarizzano in una sola sede, in contrada Rondinella, dove sorgeva il sanatorio antitubercolare di epoca fascista. L'edificio sarà anche sede del Polo di Specializzazione Microinquinanti di Arpa Puglia, considerato un’eccellenza nella determinazione dei composti organici persistenti, e in particolar modo di Pcb, diossine e Ipa, in campioni di aria, acqua, terreni, rifiuti e alimenti. 

LE PAROLE DI EMILIANO - «Stiamo potenziando tutto quello che è possibile potenziare per avere una capacità di rilevare ogni dato ambientale. Finchè si continua a risparmiare sulla sanità, sulla salute, sui controlli ambientali, è chiaro che la cosa è molto complessa. Noi però, con i soldi che abbiamo, che non sono tanti, siamo riusciti in questi anni a rimettere a posto Arpa, a fare assunzioni, molte delle quali sono state destinate a Taranto, mantenendo gli impegni». Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla conferenza sull'ammodernamento strutturale e l’innovazione tecnologica del Dipartimento provinciale di Taranto di Arpa Puglia. "Pensiamo di poter accompagnare tutto questo lavoro che ci attende nell’area tarantina - ha aggiunto Emiliano - avendo come punto di riferimento fondamentale Arpa Puglia e le sue dotazioni in tutti i settori, compresa l’agenzia del mare, l’area dedicata alla salute del mare che per noi è un fiore all’occhiello. Taranto oggi ha una dotazione infrastrutturale anche all’Arpa molto più importate e potente di quella del passato». Per il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, «si sta concretizzando oggi un impegno che avevamo assunto con la Regione Puglia alcuni mesi orsono, quello di rendere Taranto uno dei presidi più importanti ed innovativi dell’Arpa Puglia nella nostra regione. Il protagonismo e la neutralità della scienza nella nostra complessa area industriale, inoltre, rafforzano la percezione nei cittadini di Taranto che lo Stato è presente, che tutela diritti e obiettivi superiori, che non c'è negoziato sopra di noi che possa derogare alle questioni ambientali e sanitarie», ha concluso Melucci riferendosi alla trattativa tra governo e ArcelorMittal per la definizione della nuova compagine societaria. 

DIRETTORE ARPA PUGLIA: PRESCRIZIONI VANNO RISPETTATE -  «Il nostro non è un compito ideologico ma tecnico, se ci sono delle prescrizioni, quelle prescrizioni dobbiamo farle osservare. Abbiamo condiviso anche la posizione del ministro dell’Ambiente di chiedere di anticipare alcuni interventi. Se si può fare un ponte in un capoluogo di regione in 14 mesi, non vedo perchè qui si debbano invece chiedere 14 mesi di proroga per chiudere una parte dei nostri trasportatori». Lo ha detto a Taranto il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, commentando il ricorso al Tar presentato da ArcelorMittal contro il decreto del ministro Costa che ha prorogato il termine ultimo per la copertura dei nastri trasportatori (prescrizione n.6) del Siderurgico di Taranto al 30 aprile 2021, ma con una limitazione rispetto alle richieste dell’azienda che indicava 14 mesi a decorrere da maggio scorso (e quindi con un termine fissato al 31 luglio 2021). Il ricorso riguarda anche l’anticipazione della data di ultimazione degli interventi per nastri e torri in quota al 31 gennaio 2021.

Quanto alla situazione attuale dell’inquinamento a Taranto, Bruno ha spiegato che «se andiamo a guardare i dati sicuramente ci sono singole criticità, come avvenuto con i fenomeni visivi del luglio scorso che abbiamo puntualmente riscontrato e per i quali abbiamo chiesto iniziative conseguenti in relazione ai tempi delle prescrizioni». «Da quello che leggiamo sembra che ci sia una volontà politica unanime per andare in una certa direzione, ma noi - ha aggiunto il direttore di Arpa Puglia - dobbiamo gestire la quotidianità. Abbiamo una serie di ispezioni e controlli che vanno avanti in questi giorni». «In attesa di questa grande transizione che potrebbe avere l’impianto ex Ilva - ha concluso Bruno - nello stesso tempo occorre far rispettare le prescrizioni attuali. Noi siamo in continuo e costante controllo su questo tema». 

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