POTENZA - Rendere ancora attrattiva una delle prime località turistiche della Basilicata, facendo leva su antiche suggestioni e nuove tecnologie. Si parla del cuore verde-azzurro della regione, l’area di Monticchio, con i suoi laghi e i suoi borghi, che, grazie alla candidatura sostenuta dalla Regione Basilicata, potrà disporre di 20 milioni di euro del Pnrr per vincere la scommessa di uno sviluppo ritrovato.
La parola d’ordine del progetto, elaborato con il supporto del Dipartimento delle culture europee del Mediterraneo dell’Università degli Studi di Basilicata, è riuso: come è giusto che sia in un’area naturalistica e storica di tale valore, non ci sarà consumo di suolo, ma si riporterà in vita ciò che un tempo ferveva di attività e che per decenni è rimasto in una sorta di limbo. Sono coinvolti 41 partner, tra enti pubblici, istituzioni culturali, fondazioni, associazioni culturali e imprese, e 130 cittadini residenti (35 famiglie all’interno dell’antico borgo di Monticchio Bagni). Le linee portanti del progetto riguardano essenzialmente il sempre vivace mercato del tempo libero e le nuove tendenze del lavoro «smart» o nomade, reso possibile dalle moderne tecnologie, ma anche le attività di studio, ricerca e avvio di impresa. Su questo fronte, come si legge nella relazione al progetto, i settori chiave sono l’industria culturale e creativa, le produzioni alimentari, architettura e paesaggio, ambiente e transizione ecologica.
Ma quali saranno, in pratica, gli interventi che verranno realizzati? Tra questi, innanzitutto la «Stazione di posta», recupero di una casa colonica ubicata nei pressi della storica ferrovia Ofantina. Poi, il «Sentiero del borgo», itinerario di 5 chilometri dalla storica tenuta Lanari per circa cinque chilometri da percorrere a piedi, con bici a pedalata assistita (saranno presenti anche colonnine per la ricarica elettrica) o a cavallo. Un altro dei progetti è il «Traghetto del Monastero», una piattaforma di 60-80 metri quadrati trainabile da argani e cavi d’acciaio che consentirà l’attraversamento del lago grande dalla sponda ovest (arrivo del Sentiero del Borgo), alla sponda est, nei pressi dell’Abbazia di Sant’Ippolito, che verrà restaurata ed aperta al pubblico. Gli operatori già esistenti potranno beneficiare degli aiuti previsti nell’ambito de «Le taverne del borgo», per interventi architettonici ma anche laboratori gastronomici e dei mestieri. In un’area boscata ancora da identificare ci sarà poi un «parco avventura», su proposta e progetto del Cai. Altri due parchi tematici riguarderanno i rapaci e le acque termali e la biodiversità vegetale. Con quest’ultimo si intende recuperare l’area dell’antico sito termale, tra cui i resti di una vasca ferruginosa risalente alla Commenda del Borromeo, dove recenti interventi paesaggistici hanno inserito oltre 100 essenze vegetali su una rete di sentieri di oltre un chilometro e un piccolo teatro all’aperto da restaurare. Con le «Residenze d’artista» verranno insediati laboratori di creatività, finalizzati anche all’acquisizione di opere d’arte contemporanea. Il tutto sarà celebrato in un festival che avrà cadenza annuale e che tratterà, oltre che degli interventi per la rinascita del borgo, di produzioni editoriali, digitalizzazione del patrimonio, animazione sociale.