Negozi che riaprono, attività professionali che riprendono, passeggiate che ridiventano possibili. Non per tutti i comuni, però. La Basilicata da oggi torna in «arancione» ma non in tutti i 131 paesi della regione. Quattro comuni resteranno, comunque, «zona rossa» ed altri cinque continueranno ad essere «osservati speciali» in attesa di ulteriori valutazioni che Regione e sindaci faranno nei prossimi giorni.
Dopo le polemiche sull’Rt rivisto ed i contagi che, comunque, continuano ad aumentare l’orizzonte per la piccola regione del Mezzogiorno resta incerto. Quattro i comuni che sono stati dichiarati «zona rossa»: Francavilla in Sinni, Latronico e Senise, in provincia di Potenza e Montescaglioso, in provincia di Matera. Per Grottole, Tursi e Stigliano nel Materano e Moliterno e Rionero in Vulture, nel Potentino il destino sarà, invece, legato all’andamento dei contagi che si avranno nei prossimi giorni.
Insomma, «mini lockdown» chirurgici dove l’indice di trasmissione del virus desta maggiori preoccupazioni e soprattutto attenzione massima all’andamento che avrà la curva. Perché - come emerso dalla riunione dell’Unità di crisi sull’emergenza coronavirus - resta notevole «la preoccupazione per la curva dei dati e per le tendenze incrementali di positivi e ricoveri, nonostante il tasso di riempimento delle terapie intensive sia nettamente migliore rispetto alla media nazionale».
Timori che «hanno spinto l’unità di crisi a immaginare ulteriori restrizioni, rispetto alla zona arancione, su base locale, in particolar modo per quanto riguarda le strutture scolastiche».
Già perché oltre alle «zone rosse» a restare chiuse saranno anche le scuole. Tutte le scuole di ogni ordine e grado della Basilicata, ad eccezione degli asili nido. Una decisione, quella della chiusura, che era stata annunciata nel week end anche da alcuni sindaci e che il governo regionale, dopo una iniziale volontà di riapertura, ha confermato proprio sulla base dei nuovi positivi. Nuovi contagiati che nel week end sono stati 181 su 1940 tamponi analizzati, con un aumento netto dei ricoveri - passati da 136 a 174 in 48 ore - compresi quelli in Terapia intensiva. E proprio i dati, uniti all’idea di ultimare la campagna vaccinale per tutti il personale scolastico entro Pasqua, ha spinto il governo regionale lucano a decidere la prosecuzione della didattica a distanza nelle scuole di ogni ordine e grado della Basilicata sino al 27 marzo prossimo.
Ritorno sui banchi rinviato, dunque, ma anche inviti alla prudenza. Come quello dello stesso governatore Vito Bardi che ha chiesto di «non abbassare la guardia». «La Basilicata da oggi sarà in zona arancione, ma non è possibile in alcun modo abbassare la guardia. È un momento delicato. Non dobbiamo nascondere le difficoltà e anzi rinnovo l’appello alla responsabilità: i comportamenti individuali fanno davvero la differenza» ha sottolineato il presidente.
«Il momento è delicato, l’Aifa ha appena predisposto il blocco di Astrazeneca in tutta Italia e non abbiamo ancora la dotazione di vaccini necessaria. Per questo motivo sarà disposta la chiusura di tutti gli istituti di ogni ordine e grado» ha concluso il governatore, a seguito dello stop, in via precauzionale da parte dell’Aifa, della somministrazione del vaccinazione con Astrazeneca. Intanto, mentre a Potenza è iniziata la fase del richiamo vaccinale per gli over 80 con la seconda dose del vaccino Pfizer, va segnalata la decisione della Svizzera che ha annunciato che dal 22 marzo sarà valida anche per la Basilicata la «lista rossa» delle regioni italiane considerate a rischio elevato di contagio e da cui vige l’obbligo di quarantena per chi entra nel Paese.