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Bari, pezzi d'arte vestiti di «Gazzetta»: l'installazione è un omaggio al giornale

 
Rita Schena

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Rita Schena

Opera dell'architetto Giulia Agrosì, che ha dato vita all'iniziativa per sostenere la testata

Mercoledì 26 Agosto 2020, 10:55

«Guarda sono tutte pagine della Gazzetta». L'architetto Giulia Agrosì sta ancora scaricando alcune delle opere dedicate alla Gazzetta del Mezzogiorno e in piazza Ferrarese le persone di passaggio si fermano incuriosite. «Bello il quadro con San Nicola – esclama una signora – veramente rappresentativo in questo contesto». «Ma come mai sono state realizzate?», chiede incuriosita una coppia. «È un mio particolare omaggio ad un giornale che ha una storia troppo lunga per correre il rischio che venga cancellata – mette in evidenza l'artista -. Ho realizzato questi pezzi unici vestendoli con le pagine della Gazzetta. È tutto materiale di recupero che ho assemblato pensando al giornale della mia terra, alle sue tribolazioni giudiziarie, comunque un bene inscindibile rispetto alla quotidianità di ognuno di noi».

In tanti si fermano, ascoltano, annuiscono. È stata ieri la giornata dell'installazione, una sorta di flash mob prima in piazza Ferrarese vicino alla Vallisa e poi in via Argiro. Anche alcuni commercianti del Murattiano hanno voluto partecipare a questo omaggio mettendo a disposizione i propri spazi: un negozio storico di cappelli, di abiti per bambini, una gioielleria, note boutique... le opere dell'architetto Agrosì sono andate quasi a ruba. Grande insomma la curiosità attorno alla prima puntata di «Just trash - Riciclando cultura».
«Mamma guarda quel dondolo!», una bambina con il gelato in mano si ferma, la madre le sorride: «Vuoi farti una foto?». «Ma è stato tutto fatto con il decupage», una signora si rivolge all'amica. «Sì – risponde questa – ma invece dei soliti fiori sono tutti ritagli di Gazzetta».

Le opere dell'architetto Agrosì sono autentiche opere d'arte che vanno ammirate prendendosi tempo, ogni pezzo racconta una storia. «Il tavolino racchiude lo sbarco della Vlora, con alcuni articoli di quel giorno che cambiò per sempre la storia di Bari – spiega la Agrosì – è il mio omaggio alla città, ma anche ai tanti amici che ho in Albania dove ho lasciato un pezzo del mio cuore».
Giulia Agrosì ha lavorato in giro per il mondo, in Egitto, Africa, Albania, Stati Uniti, il suo impegno per la Gazzetta è nato quasi per caso, dopo aver scoperto delle difficoltà degli ultimi anni. «Fissare in pezzi di vita quotidiana, come piatti, sedie, quadri, tavoli, le pagine della Gazzetta, significa rappresentare quanto questo giornale sia parte della quotidianità di ognuno di noi – mette in evidenza l’architetto -. Avevo pensato a questi lavori come installazioni permanenti in città, ma alla fine abbiamo realizzato una serie di flash mob. Alcuni pezzi resteranno nelle vetrine dei negozi che mi hanno dato ospitalità, poi nei prossimi giorni vedremo...».

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