LECCE - Le conseguenze della «malamovida» hanno svegliato i residenti del centro storico con l'ennesima, amara sorpresa. Buste per la raccolta delle urine utilizzate come wc d'emergenza e lasciate come ricordo sulle auto. Accade in via della Cartapesta, la piccola stradina che conduce al teatro Romano. Una via poco trafficata, l'ideale per i vandali, turisti e non, che durante la notte incuranti di chi vive in quella zona, lasciano i loro bisogni per strada, trasformando la stradina in un urinatoio.
«Questo è l'ennesimo risveglio da incubo» dice l'avvocato Giovanni Castoro, che in quella via ci abita. Stamattina, alle 8.15, quando è uscito di casa ha visto i «souvenir» lasciati sulla sua auto. «E non è la prima volta - specifica - ormai siamo vittime di queste orde di vandali. Mandrie che arrivano da ogni dove e che puntualmente creano questo tipo di problemi».
Un fenomeno che si ripete puntualmente, soprattutto nel fine settimana, e che con l'arrivo dell'estate è destinato a crescere. Non basta il bagno pubblico poco distante. Chi arriva non si prende neppure la briga di cercarlo. Meglio liberarsi dove capita, con buona pace degli sfortunati residenti.
Stamattina - si diceva - l'ennesima conferma di quel che avviene, la telefonata alla polizia locale e l'intervento, intorno alle 10, della Monteco, che ha provveduto a lavare l'intera strada.
«Ma stasera sarà la stessa cosa - dice Castoro, ormai la gente quando arriva qui si tura il naso». Anche i turisti che arrivano per ammirare i resti del teatro Romano, man mano che si avvicinano al cancello vengono avvolti dalla zaffata di cattivo odore.
Stessa, identica situazione in piazzetta dei Pellegrini, dove attività commerciali e residenti ormai si sono attrezzati, e ogni mattina, con acqua e disinfettante lavano personalmente la strada.
Telecamere in zona ce ne sono, ed anche tante, ma pare - stando a quanto riferito - che le immagini non sarebbero in grado di identificare i vandali della notte.
«E non si limitano ai bisogni - rincara Castoro - a volte abbiamo trovato anche i tettucci delle auto ammaccati, perchè salgono sull'abitacolo, ormai non se ne può più. Una soluzione va cercata. Nessuna accusa contro l'amministrazione - tiene a precisare - ma la necessità, in accordo con la prefettura, di risolvere il problema».