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San Giovanni Rotondo ricorda Emanuele Brunatto il "detective di Dio" a 60 anni dalla sua morte

 
redazione online (foto maizzi)

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Gli “Amici di Emanuele Brunatto”, rappresentati da Stefano De Bonis, hanno pensato di ricordare con una cerimonia la vita del “primo” figlio spirituale di Padre Pio. 

Lunedì 10 Febbraio 2025, 16:40

SAN GIOVANNI ROTONDO  - E'stato il sindaco, Filippo Barbano, a deporre un omaggio floreale sulla tomba del “Detective di Dio” , come veniva chiamato Emanuele Brunatto per i suoi interventi in scenari delicati. Oggi ricorrono i 60 anni dalla sua scomparsa:morì a Roma ma aveva incontrato Padre Pio nel 1920, nel convento di San Giovanni Rotondo, e lo scelse come sua guida spirituale. Fu l'unico figlio spirituale a dimorare per 5 anni (dal 1920 al 1925) nel convento di Santa Maria delle Grazie nella cella n.6, accanto a quella dove dormiva Padre Pio, e poi a Pietrelcina nella stanza che fu del piccolo Francesco Forgione (futuro Padre Pio) perché impegnato a trovare soluzioni per avviare la costruzione dell’attuale Convento della città natale del Santo frate. 

La sua è una storia straordinaria, lo vediamo al fianco di tre Santi e due Beati: Padre Pio, don Luigi Orione, card. Angelo Roncalli (Papa Giovanni XXIII), il Beato Padre Ricardo Gil Barcelon e il Beato padre Giacomo da Balduina. Don Orione è stata la saggia guida di Brunatto e insieme al cav. Francesco Morcaldi, sindaco del paese garganico, ha intrapreso tutte le azioni possibili per fermare la "frusta" dei nemici di Padre Pio. Nel 1927 don Orione chiede a Brunatto di recarsi a Cassano allo Ionio, in Calabria, per indagare sulla verità dell’uccisione di una bambina di cui era stato accusato, e portato in carcere, il sacerdote padre Ricardo Gil, molto caro a don Luigi. Brunatto sale in treno e raggiunge la città calabrese riuscendo a portare alle autorità le prove dell’innocenza del sacerdote e indicando il vero autore dell’omicidio della bambina.

Con il card. Angelo Roncalli, quando era Nunzio Apostolico a Parigi durante la seconda guerra mondiale, si incontrava nel Palazzo Apostolico (per ben 19 volte come è scritto nell’agenda del futuro Pontefice) per pianificare il salvataggio degli ebrei dalla furia nazista, e aiutare la povera gente che moriva di fame. Di padre Giacomo da Balduina si occupò nel 1948 per fargli avere una degna sepoltura nel cimitero di Lourdes. 

Oltre a insegnare latino ai novizi del seminario del Convento di San Giovanni Rotondo, Brunatto dal 1923 al 1925 si è dedicato ad insegnare l’italiano agli studenti sangiovannesi del Ginnasio “Pietro Giannone “. Si è impegnato a dirigere i lavori per la costruzione di casa Maria Pyle e lo troviamo alla guida della famosa società  Zarlatti “la locomotiva della Provvidenza” dalla quale sono stati inviati parte dei finanziamenti per la costruzione della Casa Sollievo della Sofferenza ( nel 1941 Brunatto inviava il  bonifico  in franchi francesi che oggi equivale a circa 2 milioni di euro)  che permetteranno nel 1947  l’apertura del cantiere dell’attuale Ospedale .   

Dal 26 settembre del 2020 il corpo di Emanuele Brunatto riposa nel Cimitero di San Giovanni Rotondo dopo una permanenza, per 55 anni, nel cimitero del Verano a Roma. “Un uomo - come ha sottolineato Luigi Pompilio, già Sindaco di San Giovanni Rotondo - che nel difendere Padre Pio ha fatto grande San Giovanni Rotondo”. A Pompilio va il merito di aver compreso la grandezza del cammino terreno di Brunatto al punto da deliberare una speciale benemerenza e l’assegnazione di una superficie cimiteriale per permettere la costruzione della tomba di Brunatto di fronte alla cappella dei Frati Cappuccini dove riposano i genitori e altri familiari di padre Pio. 

Nel 60mo anniversario della morte di Emanuele Brunatto il Comitato “Amici di Emanuele Brunatto”, rappresentato da Stefano De Bonis, ha pensato di ricordare la vita del “primo” figlio spirituale di Padre Pio. 

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