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Foggia, nasce il «Muro della gentilezza», per lasciare indumenti usati a chi ne ha bisogno

Foggia, nasce il «Muro della gentilezza», per lasciare indumenti usati a chi ne ha bisogno

 
redazione online (foto Maizzi)

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redazione online (foto Maizzi)

La parete, chiamata 'Attaccacuore', è stata inaugurata nella Parrocchia di San Paolo Apostolo, in Piazza Giovanni XXIII, nel quartiere Cep

Venerdì 26 Giugno 2020, 12:55

È nato a Foggia, nei pressi della Parrocchia di San Paolo Apostolo, in Piazza Giovanni XXIII, nel quartiere Cep, il primo Muro della Gentilezza. Si chiama ‘Attaccacuore’ la Parete in cui a qualsiasi ora del giorno e della notte si potranno appendere indumenti invernali ed estivi, scarpe e accessori debitamente appesi ad una gruccia.

In un mondo diviso e distanziato, ecco un’iniziativa che apre il suo cuore non solo a chi ha più bisogno ma anche alla comunità del quartiere e alla cittadinanza intera. Quello dei cosiddetti ‘Walls of Kindness’ è un fenomeno nato nella città iraniana di Mashhad, nel 2015, laddove un signore - che ha preferito restare anonimo – dopo aver piantato alcuni chiodi su un muro, avrebbe attaccato degli attaccapanni con su scritto: "Se non ne hai bisogno, lascialo. Se ti serve, prendilo". In Italia, i muri/punti di raccolta permanente sono spuntati ovunque: Milano, Roma, Palermo, Firenze, Trento, Bologna, Sestri Levante, Parma, spesso accompagnati da messaggi di incoraggiamento, come quello che recita “i muri spesso dividono, questo unisce, difendiamolo dall’indifferenza e dal vandalismo”.

“Ecco, Attaccacuore - afferma Patrizia Lusi, Commissario Straordinario dell’ASP Addolorata, che ha fortemente voluto il progetto - non è solo un progetto civico, un banco di prova per saggiare il grado di maturità della gente, la sua capacità di farsi comunità, ma anche un progetto di decoro urbano, che impreziosisce e abbellisce la città”. Un progetto, dunque, di resilienza urbana, il cui concept ruota attorno al tema delle mani, delle braccia che, sovrapponendosi, costruiscono un linguaggio nuovo, quello della circolarità della vita, in cui dare e avere rappresentano due facce della stessa medaglia. Il Muro della Gentilezza è stato inaugurato con una cerimonia pubblica, nel rispetto delle norme anti Covid-19, alla presenza di Don Antonio Menichella, parroco della Chiesa San Paolo Apostolo, dell’avv. Patrizia Lusi e di S.E. Monsignor Vincenzo Pelvi.

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