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Pesante sconfitta al Via del Mare: Lecce-Verona finisce 0-1. Sul finale scatta la rissa, espulso D'Aversa: ha tirato una testata a Henry

 
Redazione online

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Gli ospiti a segno con un gol di Folorunsho al 17' del primo tempo. Il mister giallorosso si scusa: «nessuna testata, ma pessimo esempio»

Domenica 10 Marzo 2024, 14:27

20:10

LECCE - Pesante sconfitta per il Lecce in casa contro il Verona: il match, che si è disputato al Via del Mare alle 12.30, ha visto la vittoria della squadra ospite, grazie a un gol di Folorunsho al 17' del primo tempo. Si fa arduo, quindi, il cammino dei giallorossi verso la salvezza: il Verona era un avversario diretto. Sabato prossimo, 16 marzo, sfida in trasferta contro la Salernitana.

Il Lecce perde la gara ed il suo tecnico Roberto D'Aversa il controllo dopo la sconfitta in casa contro il Verona. L'allenatore giallorosso è stato espulso dall'arbitro Chiffi a seguito di una testata rifilata all'attaccante Thomas Henry, nel parapiglia finale scatenatosi dopo il fischio finale. Gli animi si erano già accesi negli ultimi minuti di gara tra l'attaccante francese e Pongracic, ma l'episodio che ha visto protagonista l'allenatore giallorosso nel finale ancor più nervoso. D'Aversa è stato anche contestato dai supporter della curva nord, che hanno invitato il tecnico a togliere il disturbo.

D'AVERSA: «BRUTTO GESTO IL MIO»

«E' stato un finale concitato, negli ultimi minuti di gara quando ci sono state delle provocazioni. Non volevo che i miei ragazzi prendessero squalifiche o roba del genere, siamo venuti a contatto io e Henry: il gesto non è stato bello da vedere, ma la mia intenzione era quella di dividere i giocatori». A parlare è Roberto D’Aversa, tecnico del Lecce, nella disamina del concitato finale e del rosso diretto per il contatto con Henry. E sempre a tal proposito il tecnico chiarisce: «Non sono entrato in campo per dare una testata - prosegue D’Aversa -, sono andato a salutare Baroni e poi volevo evitare che i miei giocatori prendessero qualche squalifica pesante. Henry si è avvicinato, ma la mia intenzione non era quella di andare da lui. Lo ripeto, gesto brutto da vedere, ma assolutamente non premeditato. Volevo separare i giocatori, anche perché gli ultimi sette-otto minuti sono stati una provocazione continua».

Infine, un pensiero sulla partita: «Nei primi quindici minuti siamo stati un pò contratti - ammette D’Aversa - ed abbiamo messo la partita sui loro binari. Se analizziamo la partita nell’arco dei novanta minuti siamo usciti sconfitti con un tiro da fuori deviato, abbiamo creato diverse occasioni per far gol ma non ci siamo riusciti». E sulla contestazione nei suoi riguardi da parte della tifoseria più calda, D’Aversa la pensa così: «I cori nei miei confronti? Non entro nella testa dei tifosi, sono liberi di fare quello che ritengono opportuno», taglia corto l’allenatore.

LA CONDANNA DELLA DIRIGENZA DEL LECCE CALCIO

Il gesto di D’Aversa nei confronti del calciatore Henry non è piaciuto affatto alla dirigenza del Lecce. Il club giallorosso, in una nota, stigmatizza il comportamento del proprio allenatore. «L'Us Lecce, con riferimento all’episodio che ha visto coinvolto l’allenatore D’Aversa ed il giocatore del Verona Henry - si legge -, pur valutando la situazione di nervosismo generale nel finale di gara, condanna fermamente il gesto del proprio allenatore in quanto contrario ai principi ed ai valori dello sport».

D'AVERSA SI SCUSA

«Desidero chiedere scusa a tutti e al contempo riscostruire il triste e spiacevole episodio che mi ha visto protagonista in negativo al termine di Lecce-Verona». Il tecnico dei salentini, Roberto D’Aversa affida ai social le pubbliche scuse dopo il finale incandescente del match. «Sono venuto a contatto testa a testa con Henry - spiega - ma non ho colpito con una testata il calciatore veronese, né l’ho ricevuta da lui. Si è trattato di un contatto fisico, di un pessimo esempio, di un’immagine antisportiva figlia della grande tensione e dell’adrenalina che però non devono e non vogliono essere mie scusanti né attenuanti».

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«Ho sbagliato e chiedo scusa - prosegue D’Aversa nel post su Instagram -. Mi sono lasciato trascinare dalla foga e ho perso lucidità, ma non al punto di colpire un’altra persona. Questo non mi appartiene, lo respingo e non lo accetto». «Ancora una volta mi scuso con Henry - conclude il tecnico del Lecce - con il pubblico leccese, veronese e italiano, con gli arbitri, con i due club, con la mia dirigenza, il mio staff e la mia squadra».

Una difesa d’ufficio dunque la sua, che però potrebbe non bastare a salvargli la panchina. Saranno ore decisive queste per capire se l’avventura in maglia giallorossa è al capolinea.

In passato altri tecnici si sono macchiati di gesti analoghi: vent'anni fa l’allora allenatore del Cesena Castori partecipò alla rissa nel finale con il Lumezzane, Serie C. A Castori vennero dati tre anni di squalifica, ridotti poi a due. Celebri anche il calcio al sedere che Silvio Baldini (sulla panchina del Catania) rifilò a Di Carlo (Parma), o l’aggressione nel 2012 di Delio Rossi, allora alla guida della Fiorentina, a uno dei suoi giocatori Adem Ljajic che costò al tecnico tre mesi di stop. Nel 2019 in C, il tecnico della Lucchese, Giancarlo Favarin diede una testata a un avversario e fu fermato fino alla fine della stagione.
D’Aversa rischia provvedimenti simili, per questo la società ora riflette. Il club presieduto da Saverio Sticchi Damiani sta valutando la posizione dell’allenatore: ai risultati negativi (un punto nelle ultime cinque partite), si aggiunge il grave gesto del finale con il Verona. Motivi che stanno portando a un riflessione sul cambio di panchina e all’individuazione di eventuali sostituti. Il primo nome, in caso di esonero, potrebbe essere quello di Leonardo Semplici, con l’allenatore toscano che ha già collaborato con Corvino con la Primavera della Fiorentina.

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