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Trani, ambienti sporchi e fatiscenti nel carcere: «Ma nessuno interviene»

 
Redazione online

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La denuncia del sindacato Sappe che scrive al garante dei detenuti e alle autorità politiche

Mercoledì 01 Giugno 2022, 13:08

13:10

TRANI - Lo scorso aprile, il sindacato di Polizia Penitenziaria Sappe ha denunciato pubblicamente la scandalosa situazione della sezione semiliberi di Trani, dove  in ambienti fatiscenti ed insalubri continuano ad essere ristretti i detenuti. «Tutto è iniziato con lo scoppio della pandemia con il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria di Bari, il quale nonostante la  Puglia fosse la più affollata della nazione con il 150% di presenze, ha voluto a tutti i costi l’apertura di tale padiglione nonostante una situazione igienica sanitaria da terzo mondo, ove i detenuti  giornalmente  vengono  offesi nella  loro dignità di  esseri umani - è scritto in una nota del sindacato -. Avevamo anche denunciato l’assenza  dei “professionisti del carcere” quali garanti, associazioni, che hanno chiuso gli occhi nonché dell’ex direttrice del carcere  ora senatrice,  benché detenuti  siano costretti a fare i loro bisogni corporali senza alcuna privacy nella stessa stanza dove mangiano, dormono  e passano tutta la maggior parte della loro giornata, peggio degli animali. Oppure lavarsi in locali fatiscenti  degni dei lager nazisti. Purtroppo questa situazione non colpisce solo i ristretti, ma anche i poliziotti penitenziari che sono costretti a lavorare in  ambienti fatiscenti, sporchi e freddi».

Il 5 maggio visitava quella sezione il Capo del DAP Renoldi che constatava tutta la criticità della situazione. «Nonostante il clamore suscitato, il reparto continua a rimanere aperto nonostante l’emergenza sia cessata, per cui il SAPPE con una missiva trasmessa lo scorso 26 maggio ha chiesto ufficialmente l’intervento del Garante dei detenuti, dell’Asl Bat, del sindaco della Città di Trani, tutte autorità che potrebbero intervenire per far cessare questa vergogna  - prosegue la nota a firma di Federico Pilagatti -. A tutt’oggi nessuno ha risposto, nonostante abbiano il diritto/dovere di intervenire per le funzioni che la legge assegna loro, mentre detenuti e poliziotti continuano vivere in una condizione che ne offende la dignità e viola  ed i diritti».

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