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Trani: «Che dolore quelle bandiere sfilacciate sui principali edifici pubblici della città»

 
Redazione Nordbarese

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L’appello: «Decoro e dignità dei simboli vanno ripristinati con urgenza»

Mercoledì 26 Agosto 2020, 09:51

Trani - Bandiere, decoro e senso delle istituzioni. Damiano De Crescenzo, cavaliere all'Ordine della Repubblica Italiana, ha scritto una lettera aperta indirizzata al sindaco, al presidente del Tribunale, al direttore del castello, al presidente dell’Associazione nazionale marinai d’Italia, sezione di Trani e al dirigente della scuola «Giustina Rocca».

«Gentilissimi Tutti - esordisce De Crescenzo - vi scrive un tranese di nascita che ha lasciato la fantastica natia Trani all'età di 14 anni e, dopo aver girato tanto l'Europa e l'Italia, vive da anni a Milano. Il 17 agosto ho trascorso una piacevolissima giornata nella mia città natale apprezzandone enormemente i meravigliosi cambiamenti unitamente alla storica ed inequivocabile bellezza».

Ancora: «Scrivo per segnalare l'unica nota stonata dovuta alla noncuranza, del nostro amato Tricolore e vi allego il relativo servizio fotografico. Ho cercato invano quel 17 agosto verso le ore 14.15 di persuadere il numeroso personale del tribunale presente all'ingresso, almeno per farle rimuovere e le risposte, con educazione, sono state: non ci sono soldi, è compito del Procuratore della Repubblica, non si può andare sul balcone etc. Dai visi ho percepito che la loro risposta vera voleva essere: "ma con questo caldo torrido questo signore non ha altro da fare?"». Il racconto continua: «Mi sono imbattuto poi verso il castello Svevo ed anche qui la sciatteria sventolava su una delle più belle e fotografate piazze d'Italia! Per caso poi su corso Vittorio Emanuele persino l'associazione marinai ha dimenticato gli stracci appesi. Ed infine quando sono andato alla mia ex scuola media lasciata nel lontano 1978 (si chiamava IV Gruppo) la delusione è arrivata all'apice. Credo che per sostituire una bandiera non ci voglia molto e per rimuovere uno straccio ancora meno e questo dovrebbe essere un dovere di chiunque sia italiano».

Gli appelli: «Signor Presidente del tribunale Le ricordo che il Suo palazzo è di fronte alla Cattedrale e, qualora non ritenesse una buona ragione il rispetto della bandiera previsto dalla Costituzione, lo faccia almeno per i numerosi turisti che frequentano il luogo (quella dell'Europa è in condizioni peggiori).

Signor Direttore del Castello non credo che con gli stracci appesi possa incentivare le visite dei turisti! Signor Presidente Anmi, mi chiedo a cosa serve l'associazione dei marinai se non ha rispetto per la bandiera del Paese che i suoi Associati hanno protetto e difeso con orgoglio. Signor Preside come può pretendere educazione e rispetto da parte dei suoi studenti adolescenti e come può educarli al senso civico se ogni mattina li accoglie con uno straccio appeso sull'ingresso atto solo ad evidenziare lo stato in cui versa il nostro Paese? Signor Sindaco lo so che le bandiere appartengono a chi le espone ma il Tricolore è di noi Tutti e da Lei mi aspetto che faccia rispettare il decoro della Trani che amministra».

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