Mercoledì 22 Ottobre 2025 | 17:22

A Bitonto l'ultimo saluto al 53enne Arcangelo Barbone trovato morto in campagna: «Era una persona buona»

A Bitonto l'ultimo saluto al 53enne Arcangelo Barbone trovato morto in campagna: «Era una persona buona»

 
Redazione Online (foto loredana schiraldi)

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Redazione Online (foto loredana schiraldi)

Questa mattina i funerali nella Basilica dei Santi Medici. L'inchiesta del pm Baldo Pisani ipotizza l'omicidio a carico di ignoti

Domenica 31 Agosto 2025, 18:25

18:38

Dei palloncini bianchi lasciati liberi in cielo hanno accompagnato il feretro di Arcangelo Barbone, il contadino di 53 anni trovato morto il 27 agosto scorso in contrada Cagnano, a Bitonto. I funerali si sono celebrati nella Basilica dei Santi Medici, gremita di parenti, amici e cittadini. "Il valore di una vita non dipende da come gli altri ci vedono, ma dallo sguardo di Dio. È Dio a dare dignità a ciascuno di noi", ha detto il parroco don Gaetano Coviello durante l'omelia. 

«Permettetemi di ricordare una frase bellissima di san Francesco d'Assisi, "Un uomo vale quanto vale davanti a Dio e nulla di più". Davanti a Lui nessuno è all'ultimo posto. Anche nel dolore più grande possiamo ritrovare un invito a guardare con fede e speranza. Preghiamo insieme perché lo Spirito Santo ci dia la forza di affrontare questo momento, nella certezza che nessuno é dimenticato, ma tutti hanno un posto speciale nel suo cuore».

Il fascicolo del pm Baldo Pisani ipotizza l'omicidio a carico di ignoti, senza escludere l'ipotesi colposa. Ci sarebbero anche ulteriori contestazioni per la presunta alterazione dello stato dei luoghi da parte di chi ha trovato il cadavere, ovvero i datori di lavoro di Barbone. L'autopsia ha confermato che sarebbe stato un trauma, forse da caduta, a provocare la profonda ferita alla testa che ha causato la sua morte. Vicino al corpo era la bici che l’uomo usava per spostarsi.

Anche il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, ha parlato alla comunità durante i funerali: «In questi momenti mi sento partecipe del dolore dei figli, che rimangono orfani di un genitore, della moglie, della nuova famiglia, dei parenti tutti e degli amici. Credo che al mio posto oggi avrebbe voluto esserci ciascuno di voi, per testimoniare chi era Arcangelo. Era una persona semplice, umile, laboriosa, profondamente legata alla famiglia. Una persona su cui si poteva sempre contare, per la sua amicizia e la sua bontà. Questo ricordo deve darci fiducia per andare avanti. Il silenzio, in certe circostanze, non è indifferenza ma rispetto. Questa morte non può e non deve essere vana. Al di là delle circostanze, ci richiama tutti al valore della vita, che va custodita». 

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