Celiachia. I sofferenti punti più volte: per la malattia, per i costi dei prodotti senza glutine (oltre il 70% in più rispetto ad un’alimentazione tradizionale), per la falsa convinzione diffusa di essere “visionari” perché equiparati ai tanti non malati (il 21% degli italiani acquista e consuma abitualmente – dice F. Truzzi, presidente Centro consumi prodotti senza glutine - secondo convinzioni errate come dimagranti, in assenza di intolleranze), per le difficoltà pratiche di gestire malattia, rapportarsi con enti pubblici di riferimento, obiettivi ostacoli amministrative, legislativi e sanitari.
Essi sono oltre 600.000 ma solo 250 mila sono i diagnosticati e 350.000 ancora non sanno di esserlo ; 9/10.000 nuovi casi ogni anno, 70 % della popolazione femminile e tendenza in crescita costante. 2 milioni gli italiani con allergie alimentari. L’analisi dell’Istituto Bhave, in collaborazione con la rivista Italian Health Policy Brief, denuncia la sottovalutazione nel percepito di questa malattia cronica autoimmune e del molto ancora da fare per informare, sensibilizzare, organizzare e formare. Per venire in aiuto ai malati, rendere più omogeneo ed efficiente in tutte le regioni la risposta sanitaria e innalzare il livello della qualità della vita, l’intergruppo parlamentare che se ne interessa ha fissato i presupposti per un più efficiente controllo della celiachia e delle allergie alimentari, sensibilizzazione nel mondo della scuola e nei settori dell’hospitality e della ristorazione, semplificazione ed equità di accesso ai cibi gluten free, potenziamento dell’attività di screening specie in ambito pediatrico, il ministro Schillaci si è dichiarato parte attiva nell’incontro tenutosi su iniziativa della sen. Elena Murelli, presidente dell’Intergruppo, la quale porta avanti il DdL 623,a ll’esame del Senato, (Protezione dei soggetti malati di celiachia …) di cui è prima firmataria.
“C’è bisogno anche di adeguata formazione dei clinici per la formazione basata sulla conoscenza scientifica della malattia nella medicina specialistica, vero traguardo per lo screening precoce e rilievo che lesioni sentinella possono essere l’unica osservazione clinica della stessa” (prof. Antonella Polimeni, rettrice Sapienza Università di Roma). “Per più efficace contrasto importante è il ruolo di operatori scolastici , istituti alberghieri, aziende di ristorazione collettiva per limitare il più possibile i pericoli legati alla contaminazione di glutine nell'alimento consumato dal celiaco”. In questo l’attività quotidiana delle associazioni pazienti può essere un valido aiuto per le istituzioni e gli enti pubblici. Il divario economico che pesa sui malati specie per l’approvvigionamento alimentare (“giro d’affari balzato a 400 milioni di euro: in 3 anni, prodotti gluten-free rincarati del 10%, con punte del 23,7%. Fare colazione con fette biscottate può costare fino al 257% in più, un piatto di pasta 110%, una birra italiana 64%, una pizza surgelata l 35,4% in più” (Assoutenti e Crc).