Si può ancora parlare di mezze stagioni? Con l’innalzamento delle temperature, è sempre più difficile definirle, specie quando si avvicina la primavera. “Questa è anche associata – dice il prof. Giorgio W. Canonica (General Executive Manager Società Italiana di Allergologia) - all’arrivo delle allergie e loro conseguenze per il 25% della popolazione mondiale che ne soffre”. La medicina si attrezza per prevenire, curare, riabilitare riscontrando, tra l’altro, significativo incremento nelle fasce di età giovanili, favorito anche dal fumo di tabacco e simili e sequele post Covid piuttosto diffuse.
“La Asl Bt – dice il dott. Emmanuele Tupputi, parlandone al seminario scientifico tenuto a Trani - in collaborazione con le Terme di Margherita di Savoia ha attivato, prima in Puglia, un percorso di cura post Covid, un’opportunità di cura riabilitativa necessaria per i pazienti che, anche post negativizzazione, continuano ad avere bisogno di attività riabilitativa… anche un ciclo integrato di ventilazione polmonare. I malati cronici respiratori non devono essere protetti in ospedale ma sul territorio.. opportunità necessaria per tutti i pazienti. Una svolta ma non cura risolutiva bensì propedeutica”. Fondamentale lo scambio di esperienze e confronto tra pneumologi, esperti e altri specialisti per garantire, proteggere, curare e preservare le persone fragili. In questo la pneumologia è centrale, ancor di più adesso, e solo noi potremmo svolgere il compito in modo costruttivo e produttivo nella salute pubblica”.
La componente patogena del fumo di tabacco preoccupa non poco. Studi dell’Istituto Nazionale dei tumori di Milano ne confermano la pericolosità e ne quantificano il danno arrecato a persone ed ambiente ad iniziare delle temibili micropolveri (PM2,5 e PM1) esiziali perche riescono a penetrane nel più profondo dei follicoli respiratori, la cui veneficità è “tre volte più cospicua di quanto farebbe lo scarico di una moto a benzina… 1 volta più di un Tir (con rimorchio)… fino a 15 volte più di un’auto Diesel (euro 3)”. Bronchi (Broncopneumopatia cronica) e polmoni a rischio con la tremenda prospettiva di complicanza tumorale. I CONSIGLI: Attenzione al meteo. Temporali e precipitazioni abbondanti, con conseguenti scariche elettriche capaci di rompere i pollini, possono peggiorare la condizione allergica. Meglio evitare le passeggiate in presenza di questi eventi. Trattamento farmacologico preventivo. Bisogna prendere consapevolezza dei segnali d’allarme.
I farmaci di automedicazione, contraddistinti dal bollino rosso che sorride sulla confezione, possono essere utilizzati non appena compaiano i primi sintomi. Tra questi si consigliano i farmaci antistaminici e antiallergici disponibili come spray nasali,colliri e compresse. Di questi ultimi, meglio quelli di ultima generazione (sicurezza assoluta e consentono di proseguire con serenità le attività quotidiane). Presenti anche combinazioni di steroidi nasali e antistaminici che hanno cambiato la strategia terapeutica della rinite allergica. “La strategia termale – aggiunge Tupputi - è importante percorso di cura, opportunità che si rende necessaria per tutti i pazienti che continuano ad avere bisogno di attività riabilitativa. Possiamo considerarla una svolta ma non è una cura risolutiva bensì propedeutica”.
Per una prima diagnosi è opportuno un consulto con il medico di medicina generale. Se la patologia è riferibile al fenomeno di tipo allergico, per individuarne la causa è sempre meglio affidarsi all’allergologo che definirà poi la terapia farmacologica più idonea o, in caso di situazioni gravi, indirizzerà verso l’immunoterapia specifica. Pulizia degli ambienti. In casa, è fondamentale prestare attenzione agli acari della polvere e alla forfora degli animali da compagnia. Per i primi, si consiglia di utilizzare per materassi e cuscini delle fodere anti-acari, rappresentando questi la fonte principale degli acari. Per gli animali conviene lavarli una volta alla settimana al fine di rimuovere il più possibile gli allergeni dal loro pelo e tenerli lontano da divani e mobili imbottiti, che possono trattenere gli allergeni.