Tintarella integrale? Sì. Però, mai esposizione tra le ore 12 e le 16, nelle quali i raggi solari giungono direttamente, come altrettante lance, sul corpo che esse feriscono brutalmente lasciando un “ricordo” che, malauguratamente, potrà risvegliarsi nel tempo a venire. L’inconveniente può riguardare, a volte, anche un decolté troppo generoso. Altra limitazione all’ “integrale” è l’esposizione del seno. Ne possono derivare danni, sia in prospettiva (cancro) che più ravvicinati perché sia tono che elasticità vanno in fumo e si assiste, facilmente, al fenomeno dell’invecchiamento cutaneo con comparsa, a lungo andare, di increspature, rughe, seno pendulo (flaccido).
Comunque, sono sempre da usare le creme a massimo valore di protezione, ripetutamente, con generosità, specialmente nei primi giorni di esposizione. Il sole va preso gradualmente, aumentando “di un palmo al dì” il tempo di esposizione per favorire il rilascio di sufficiente melanina (fattore di abbronzatura e di protezione) Per preservare la tonicità del seno, dopo ogni esposizione (protetta) è consigliabile fare spugnature fredde partendo dall’estremo della mammella sino alle spalle usando creme dopo-sole abbinate a quelle anti- rilassamento.
Il capezzolo non è un punto cromatico ma un locus minoris resistentiae (minore resistenza) e, quindi, esso va trattato con riguardo e, a maggior ragione, protetto. Nel caso la mammella sia sede di cicatrici, proteggere, queste ultime, con cerottini che possano vantare protezione molto elevata. I cerotti vanno sostituiti più volte.
Suggerito anche di spruzzare, ad intervalli, acqua fresca e, quindi, rispalmare la pomata. Analoga pratica è suggerita nei casi nei quali, sul seno, vi sia un neo (“di bellezza” si definisce). Questo, comunque, sarà bene farlo controllare dal medico dermatologo. Osservare bene la superficie esterna del seno ed allarmarsi quando si osserva la eventuale presenza di eritema (arrossamento della pelle – rossa, tumefatta, spesso ricoperta da bollicine - circoscritto ad una zona specifica o, peggio, diffuso su tutta la parte). In tal caso, stop severo all’esposizione al sole per 2-3 giorni e, quindi, non più topless, almeno per questa stagione (per evitare che il malessere si ripresenti) ed applicazione, sulla superficie eritematosa, di impacchi di acqua e, meglio, con aggiunta di amido di riso.
“L’estate non faccia dimenticare – avverte il prof. Francesco Schittulli, chirurgo oncologo senologo, presidente nazionale della Lega Tumori – gli eventuali appuntamenti di controllo screening mammari. Osservare le date e, se proprio impossibile, contattare il centro per aggiornare l’appuntamento al successivo primo giorno possibile. In proposito – continua Schittulli – anticipare il controllo under 50 (meglio iniziare dai 40 anni) è consigliabile poiché, purtroppo, stiamo assistendo a comparsa di neoplasie mammarie precoci. E la diagnosi anticipata è importante garanzia di successo terapeutico. Comunque, l’autopalpazione può essere utile e, con questa, suggeriamo alle donne di segnalare al medico ogni e qualsiasi variazione esse individuino”.