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MIGLIORA L’ADERENZA DEI MALATI ALLA TERAPIA
Nicola Simonetti
13 Aprile 2019
Grazie a “Vicini di salute”, il progetto educazionale Pfizer. S. ì e Philips in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano, i pazienti affetti da fibrillazione atriale in cura presso l’ASL BAT coinvolti hanno raggiunto una regolarità di assunzione della terapia pari al 99,7%. Vicini di Salute ha puntato fortemente a formazione e sensibilizzazione sia del paziente, rendendole a portata di tablet e migliorando la consapevolezza nei confronti della propria patologia, che alla formazione continua del personale della struttura.
Nella Regione Puglia si registrano 48.360 casi di fibrillazione atriale. La mancata aderenza alla terapia, che si verifica nel 60% dei casi, è la principale causa di inefficacia del trattamento farmacologico. Ciò si traduce in un aumento degli interventi di assistenza sanitaria, costituendo un danno per i pazienti e producendo una serie di costi, diretti e indiretti, per il sistema sanitario e per la società.
Il progetto educazionale Vicini di Salute ha dimostrato che, per la fibrillazione atriale, un dispositivo di telemedicina, con controllo da remoto del paziente, può rappresentare un’ottima opportunità per avvicinare lo specialista al suo assistito e migliorare significativamente la regolarità di assunzione della terapia. La soddisfazione rispetto al processo di cura ha ottenuto un punteggio di 8,2 su 10 mentre l’aderenza terapeutica è stata pari al 99,7%. I medici invece hanno valutato molto positivamente la facilità di accesso (punteggio 4,7 su 5) e la numerosità delle informazioni sui pazienti (punteggio 4,6 su 5).
“La fibrillazione atriale è l’aritmia cardiaca che – dice Giuseppe Diaferia direttore UOS, Riabilitazione cardiologica, ASL BAT - assorbe più risorse sia per la sua diffusione, sia per le misure che è necessario adottare per la sua gestione. La gestione di patologie croniche può nascondere molte insidie: ci può essere una sorta di assuefazione sia da parte del paziente sia da parte del Medico, che col tempo possono tendere ad abbassare il livello di attenzione, con conseguenze gravissime, potenzialmente anche letali. Non è difficile riscontrare come i pazienti, soprattutto se anziani e politrattati, tendano nel tempo a ridursi autonomamente la terapia esponendosi così ad enormi rischi; gli stessi medici col tempo possono tendere a seguire con minore attenzione l’evolversi di malattie sì croniche, ma in continua evoluzione clinica”.
“Il progetto ha dato ottimi risultati. Grazie al dispositivo – aggiunge il direttore sanitario, ASL BAT, prof. Vito Campanile - il paziente ha ricevuto periodicamente un reminder che lo ha aiutato nella aderenza alla terapia e al follow up, assieme a richieste di monitoraggio dei parametri vitali e messaggi motivazionali. Il clinico è stato inoltre facilitato nella raccolta dati che riguarda ogni paziente”.
“Nel complesso - dice Alessandro Delle Donne, direttore generale ASL BAT anche i pazienti si sono detti molto soddisfatti del progetto pilota, grazie alla percezione di una maggior attenzione dei clinici nel loro processo di cura e al forte sentimento di appartenenza creatosi grazie al loro coinvolgimento. Con la partecipazione contemporanea di più pazienti si è avuto un costruttivo scambio di informazioni e di esperienze tra i pazienti stessi”.
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