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Troppe domande pervenute, alcune non avevano neanche i requisiti
Michele Pacciano
05 Agosto 2019
Pur nel pieno dell'estate, col solleone che impazza e non dà tregua, c'è chi non va mai in vacanza. Tra questi forzati delle città vuote, ci sono anche i genitori dei disabili gravi, adulti e bambini, che anche a costo di grandi sacrifici hanno deciso di tenere i loro cari in casa, dando loro una vivibilità di gran lunga migliore di quella che avrebbero potuto trovare in un qualsiasi istituto di riabilitazione e cura.
Questa scelta coraggiosa, comporta tuttavia un grande dispendio di energie, di risorse e anche di forze fisiche, che spesso devono fare i conti con l'età avanzata dei genitori e dei parenti che assistono una persona con gravi disabilità, spesso multiple, di natura psichica, o neuromotoria.
Le famiglie pugliesi speravano di tirare un sospiro di sollievo con l'erogazione dei nuovi assegni di cura da parte della Regione.
La Puglia ha Infatti stanziato un totale di 25 milioni di euro per far fronte ai bisogni dei disabili gravi che risultassero ancora a carico delle famiglie. Le domande pervenute agli uffici competenti anno di gran lunga superato il budget previsto e molte famiglie, pur essendosi visto riconosciuto il diritto all'assegno integrativo della pensione di invalidità e dell'accompagnamento, si sono visti recapitare a casa una lettera nella quale gli veniva detto che la loro pratica era stata approvata ma non era al momento finanziabile.
La Regione deve certamente fare i conti con la cronica carenza di Fondi, ma le organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità, tra cui ANFFAS regionale Puglia e Basilicata, rilevano come le erogazioni a tutt'oggi destinate alle famiglie, siano veramente esigue. Oltre alla normale disperazione, tra i familiari dei disabili serpeggia ora un nuovo malessere, che nella comune disillusione, potrebbe presto trasformarsi in una bomba sociale. Forse non solo in Puglia.
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