Il dialogo con Luigi De Laurentiis, la convenzione sullo stadio San Nicola e la corsa ad Euro 2032, le prospettive sulla stadio del nuoto. Anche sul fronte dello sport cittadino, il sindaco Vito Leccese spazia a tutto campo.
Il punto di partenza non può che essere il Bari, croce e delizia del popolo biancorosso, in verità più croce che delizia negli ultimi tre campionati, incluso quello che si sta faticosamente portando avanti. Triennio durante il quale si è alzato il livello di contestazione nei confronti della famiglia alla quale, nel luglio del 2018, fu assegnato il titolo sportivo Da Antonio Decaro, allora primo cittadino di Bari. Nell’ultima manifestazione in pieno centro di Bari, ci fu un contatto fra la tifoseria organizzata e Vito Leccese, alla ricerca di chiarezza, ma soprattutto conforto. Perché qui, in fondo, la tifoseria barese si sente ... in prigione. Da un alto la voglia di sentirsi protagonisti, di poter sognare, vivere stagioni con il sorriso sulle labbra; dall’altro una proprietà-imprenditrice che fa fatica a plasmarsi con la gente e ad entrare in sintonia con i cuori biancorossi, a soddisfarne le giuste ambizioni. E lì, sull’orizzonte, si staglia il 2028, termine entro il quale le multiproprietà dovranno concludersi. Salvo contropiedi amarissimi. Leccese tira fuori un inedito.
«Il giorno dell’Immacolata - afferma - ho promesso ad una delegazione di tifosi che avrei dialogato con il presidente Luigi De Laurentiis. Ebbene, gli ho parlato già il giorno successivo, ma ho dovuto aspettare che fosse lui in prima battuta ad annunciare gli ultimi sviluppi alla città. Ebbene, mi ha confermato, come d’altra parte ha detto in conferenza stampa, che è in corso un dialogo con due importanti realtà straniere, interessate ad entrare nel club. Potrebbe essere un passaggio fondamentale per consentire al Bari un reale cambio di prospettiva. Oltre l’aspetto sentimentale, avere una squadra che lotta per grandi traguardi è un beneficio per l’intera città. Per quanto concerne la multiproprietà - continua Leccese - ho inviato una lettera al presidente federale Gabriele Gravina per comprendere quali sviluppi possa avere tale istituto, ma sempre in punta di piedi: il sindaco non può entrare nelle vicende della Figc o in quelle dei privati. Tuttavia, il mio compito è rimarcare la passione e soprattutto il potenziale straordinario della nostra comunità».
Altro tema caldo, caldissimo. A maggio 2026 scadrà la convenzione per l’uso dello stadio San Nicola. Proroga? Nuovo bando con caratteristiche differenti rispetto alla convenzione in scadenza? E la famosa scadenza «multiproprietà 2028», andrà a incidere? Ci siamo con i tempi? E l’Europeo 2032? Farà tappa a Bari? O il campionato continentale si allontana dalla Puglia? Il sindaco spiega: «Abbiamo avviato la procedura che dovrebbe consentirci di andare in consiglio comunale verso l’inizio del nuovo anno con il piano economico finanziario della nuova bozza del bando: saranno recepite tutte le osservazioni che non sono state affrontare in precedenza. Tuttavia, non parliamo di convenzione attualmente non onerosa: l’affidatario è responsabile della manutenzione ordinaria che ha costi molto importanti. In passato abbiamo visto concessioni realmente gratuite e sono finite alla Corte dei Conti. Studieremo senza dubbio un bando equilibrato, considerando però che le spese fisse per il San Nicola sono molto alte: parliamo di una struttura stupenda, con un vincolo autoriale, ma pur sempre pensata per gli anni ’90. Non a caso, per continuare la corsa alla candidatura per gli Europei 2032 servirebbe una rifunzionalizzazione da 250 milioni di euro».
Motivi analoghi bloccano lo stadio del nuoto, con la Waterpolo costretta a rinunciare alla B e a ripartire da una penalizzante C per l’assenza di un impianto idoneo. «È un’altra struttura concepita nel 1997 , per i giochi del Mediterraneo. Servirebbe una riqualificazione molto dispendiosa perché, oltre gli interventi sulle parti ammalorate, occorre agire sull’efficientamento energetico che richiede sforzi notevolissimi. La città chiede e merita strutture adeguate per discipline sempre più varie. Il nostro impegno sarà assicurare un’offerta all’altezza. Anche perché lo sport, oggi, è un’esigenza di tutti».
















