Domenica 07 Settembre 2025 | 00:34

L'importanza di chiamarsi Camillo

 
Gianni Ciardo

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Gianni Ciardo

L'importanza di chiamarsi Camillo

Buongiorno! Oggi è 14 luglio. San Camillo. Auguri a tutti quelli che si chiamano Camillo. E così mi sento molto più tranquillo. Sì è così, mi sento un altro. Certamente non Camillo; ognuno ha la sua personalità, non possiamo essere tutti uguali. Ci pensate se tutti noi ci chiamassimo Camillo?

Lunedì 14 Luglio 2025, 09:48

Buongiorno! Oggi è 14 luglio. San Camillo. Auguri a tutti quelli che si chiamano Camillo. E così mi sento molto più tranquillo. Sì è così, mi sento un altro. Certamente non Camillo; ognuno ha la sua personalità, non possiamo essere tutti uguali. Ci pensate se tutti noi ci chiamassimo Camillo?

Questa riflessione l’ho fatta senza consultare l’intelligenza artificiale.

Con l’intelligenza artificiale si può fare ormai tutto, addirittura si possono scrivere anche i libri. Oddio, già prima del suo avvento, avevo l’idea che i libri non si scrivessero, ma si copiassero. Beh avevo già ragione!

Oggi il futuro è diventato il passato.

Naturalmente ci tengo a dire e chiarire che quello che dico è soltanto un parere personale, però con questo nuovo criterio, volendo, potremmo chiamarci tutti «Camillo» ed essere così tutti uguali. Capisci a me?

Comunque non è detto che con l’intelligenza artificiale si possa fare proprio tutto tutto. Ci sono delle regole fisse che impediscono questo. Per esempio: se uno va dal barbiere a tagliarsi i capelli. Il barbiere taglia più del previsto, il cliente lamentandosi non può chiedere di riattaccarli. Non si può!

Il cliente potrebbe richiedere indietro i suoi capelli ma il barbiere giustamente potrebbe rispondere: «Mi dispiace, una volta che toccano il pavimento, appartengono a me!».

Tagliamo corto sull’argomento e non ne parliamo più!

Sono dei veri e propri pericoli.

L’intelligenza artificiale però in alcuni casi - va detto - è necessaria.

Per esempio, se uno dice, l’anno prossimo compirò cinquant’anni e poi l’anno successivo ancora 51, con l’intelligenza artificiale si può smettere di doverselo ricordare, lo calcola e te lo ricorda lei per i prossimi… anni.

Ecco, di fronte ad una realtà del genere devo per forza alzare le mani e per non farle sentire arti inferiori, converrà che io alzi anche i piedi. Capita l’antifona?

Ho letto sull’intelligenza artificiale che conviene morire sdraiati e non in piedi. È scomodissimo e stanchevole, anche se qualcuno è già morto in piedi. Le sapete queste cose? Non c’è Treccani che tenga o cruciverba o assessorati alla cultura.

La cultura comunque lo ribadisco non vuol dire culturismo! Così come la tettoia non è un reggiseno, un burrone non è un burro molto grande, la cappella non è una chiesa! E ora vi metto alla prova: Pio bove era un Papa? Capita l’antifona?

Insomma, l’intelligenza artificiale, a parte gli scherzi o le critiche, è una cosa che può risolvere tanti problemi, anche l’amore.

L’amore è una cosa meravigliosa.

Oddio, se per caso non riuscite a trovarlo dopo tanti tentativi e neppure con l’intelligenza artificiale, l’ultima soluzione è quello di farselo da solo.

Buona vita artificiale!

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Biografia:

Che ci fa Gianni Ciardo sulle pagine Gazzetta? È presto detto. Il noto comico di Bari ogni lunedì scrive sul nostro quotidiano i suoi pensieri in libertà. Ecco a voi le «Ciarderie» commenti semi seri su attualità, cultura e dintorni con la solita verve che contraddistingue l'attore che della baresità è il porta bandiera.

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