In viaggio con Aiesec, tra volontariato internazionale e nuove esperienze
NEWS DALLA SEZIONE
Taranto, soldi e posti di lavoro per far votare gli amici del clan
NEWS DALLE PROVINCE
i più letti
Carramba, che sorpresa!
Federica Marangio
30 Luglio 2020
L’amore è una cosa meravigliosa, ma l’amicizia non è da meno. Oggi in occasione della giornata internazionale dell’amicizia proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ogni occasione è buona per riflettere sul senso profondo di questo legame che migliora la vita. Se non si vogliono cogliere le sfumature etimologiche che ci riconducono al verbo “amare”, un amico è una persona a noi cara. Sì, cara, come se le appioppassimo un prezzo, un valore. E così il dizionario dell’amore diviene intercambiabile quasi con quello dell’economia. “Ti voglio bene” dove bene è un lemma trito in ambito economico appunto. Di esempi se ne possono trovare a bizzeffe, per non parlare dei quesiti che solitamente i giovani amanti si rivolgono retoricamente “Ma quanto mi ami?!” quasi a cercare di misurare il legame. Questa divagazione affonda le radici in un incontro avvenuto per caso – tanto il caso non esiste – direbbe Paolo Stella indicando il suo ultimo libro, in quel di Pisa. Alcuni amici si aggiravano ignari per le vie del centro storico di una delle città d’Italia più belle per la commistione di antico e moderno, per la bellezza che si riflette sul Lungarno e per la magnificenza di alcuni tra gli edifici più imponenti dal punto di vista culturale, uno tra tutti la Scuola Normale Superiore.
“Scusami, ma tu sei Franco Mezzolla?”
“Sì, sono io”.
E una volta spostata la mascherina è stato facile ricostruire i quaranta anni di distanza tra i due, anzi tre.
Abbandonati i convenevoli, preda di una folgorazione tipica dello stile di Alfred Hitchcock, Antonello De Gioia e Irene Tedesco hanno rivisto l’amato amico dopo otto lustri. Il Mezzolla, proprietario dagli anni 90 del negozio d’abbigliamento “Eredi Vincenti” in Corso Italia ha prontamente ordinato del prosecco per brindare all’incontro.
Il caso – ammesso che lo contempliamo nella nostra esistenza – ha voluto che fosse il suo compleanno e via ai festeggiamenti nel corso dei quali non sono mancati riferimenti puntuali ad amici comuni e agli anni in cui il giovane sampancraziese ha lasciato la sua terra per studiare a Pisa senza sapere che ci sarebbe rimasto per sempre. Sorrisi ed emozione in un negozio che ne vede passare di gente, ma che non assiste quotidianamente a così lieti “Carramba, che sorpresa!” perché sì la vita è preziosa – altro aggettivo collegato ai beni economici – ma senza gli amici, per dirla ricordando Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, che barba che noia!
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su