La bellezza salverà il mondo diceva Dostoevskij, ma soprattutto noi stessi.
A volte bastano piccole cose, uno stile di abbigliamento nuovo, una diversa disposizione dei mobili in casa, cuscini di un colore diverso, un vaso al centro del tavolo, sollevare o tagliare i capelli, iniziare uno sport, riprendere una passione, scrivere un diario, leggere un libro, parlare con gli amici, creare una routine confortevole a prima mattina o di sera, andare a vedere l’alba, camminare in un bosco o in una città, ballare, scoprire ciò che ci piace, che ci fa vibrare, risveglia la parte più profonda dell’essere.
Di questo e di tante cose simili, abbiamo bisogno in questo periodo dell’anno, in cui tra le ferie da organizzare, i bambini da gestire, potremmo incorrere in un periodo che di riposante e di divertente ha ben poco.
Invece, è necessario sforzarsi di ricentrarsi, stimolando il proprio lato creativo, capace di dare nuovo impulso alla personalità, al di là dei ruoli che a volte la ingabbiano e avere il coraggio di iniziare gradualmente a rallentare fino a staccare con la routine del tran-tran giornaliero avviluppato intorno al lavoro. Per iniziare può essere necessario mettere a fuoco i nostri bisogni e da qui, scegliere il tipo di vacanza che vogliamo dedicarci.
Per alcuni sarà difficile confrontarsi con le giornate “vuote” delle vacanze e per altri il disagio di sospendere gli impegni di lavoro porterà senso di colpa o ansia nel gestire il senso di vuoto dal lavoro. È comune, infatti, a molti lavoratori/trici manager e imprenditori l’abitudine di spezzare le ferie in periodi di micro-vacanze da tre o quattro giorni al massimo, consentendo di non perdere il controllo delle attività accumulando lavoro extra al rientro. Al di là degli indiscussi vantaggi organizzativi, tuttavia, le ferie brevi non consentono un tempo adeguato di recupero e di riposo. Oltre alla necessità di organizzare il lavoro in team, delegando funzioni strategiche almeno ad un'altra unità, se possibile, avviando una rotazione delle mansioni e una fungibilità dei ruoli, che eviti colli di imbuto durante le festività dell’anno, sarà utile cogliere l’opportunità di sperimentare che la personalità è superiore ai ruoli e li governa e che se non alimentiamo l’essere persona prima che i nostri ruoli, anche questi si impoveriranno, riducendo la possibilità di evolversi sotto la spinta del ben-essere.
Potremmo esercitarci nell’accogliere tutte le sensazioni e le emozioni che si alterneranno dentro di noi durante le ferie estive, facendoci ispirare dalla bellezza, immergendoci in nuovi scenari verdi e azzurri o forse in nuove esperienze artistiche, scoprendo che quella parte di noi che può essere alimentata dal riposo e dal bisogno di svago, può portarci ad un cambiamento che influenzerà la nostra evoluzione anche dopo. Un allargamento della nostra personalità che abbraccerà nuovi modi di vivere e di stare bene, in un nuovo equilibrio tra mente, corpo e spirito. Ne beneficerà anche il lavoro, con contributi innovativi e con approcci più autentici, creativi e risoluti.
Recupereremo bellezza perché le nostre azioni saranno informate da intelligenze multiple e da nuovi approcci al pensiero alla vita.