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Trivelle, riguarda la Puglia il 71% delle richieste di prospezioni E la Regione ribadisce il «no»

 
Trivelle, riguarda la Puglia il 71% delle richieste di prospezioni E la Regione ribadisce il «no»

Mercoledì 17 Giugno 2015, 14:05

03 Febbraio 2016, 07:13

POLIGNANO A MARE - Il 71% delle richieste di permessi per prospezioni di idrocarburi in mare riguarda la Puglia: è uno dei dati tecnici resi noti nell’incontro interistituzionale svoltosi a Polignano a Mare e convocato dal sindaco della cittadina, Domenico Vitto, per avviare una strategia comune contro le eventuali trivellazioni in Adriatico. Lo rende noto l’ufficio stampa del consiglio regionale della Puglia.

Le tecniche adottate dalle multinazionali petrolifere per le ricerche sono geosismiche, si spiega ancora nella nota, e dunque "estremamente dannose per l’ambiente e la fauna sottomarina e marina: cannoni ad aria compressa sparano verso i fondali bolle a 250 decibel. Ancora ad un chilometro di distanza, l’intensità sonora si mantiene sui 150 decibel (120 possono causare negli uomini danni irreversibili)".

La probabilità di trovare idrocarburi, secondo i tecnici, è stimata intorno al 17%, mentre il petrolio adriatico è classificato col grado 9 della scala internazionale Api (fino a 25 è petrolio pesante, oltre 40 leggero). Mentre i petroli migliori sono particolarmente leggeri, quello sottomarino è molto 'pesantè, perchè si tratta di fanghiglia da raffinare all’estero per essere trasformata in risorsa di qualche utilità. Le torri petrolifere possono elevarsi dalle acque marine fino a 60 metri, visibili dalla costa; le più vicine sorgerebbero all’interno delle 12 miglia dal litorale.

Nei primi anni Settanta, ha ricordato il presidente uscente del consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, l’Eni di Mattei aveva scartato gli idrocarburi dell’Adriatico perchè troppo costoso estrarli, troppo scadenti e buoni al massimo per bitumare strade.

LA REGIONE PUGLIA RIBADISCE IL NO - La Regione Puglia farà ricorso "contro tutti i provvedimenti che minacciano il mare", a cominciare dalle decisioni del governo che autorizzano le prospezioni geosismiche al largo della costa. La linea è stata confermata dal neo-presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e dal presidente del Consiglio regionale pugliese uscente, Onofrio Introna, nel corso di un incontro interistituzionale convocato dal sindaco di Polignano a Mare (Bari), Domenico Vitto, per concordare una strategia comune contro le trivelle, in particolare contro il provvedimento recente di autorizzazione da parte del ministero all’ambiente a prospezioni geosismiche al largo della costa tra Mola e Fasano.  

All’incontro odierno sono stati invitati i rappresentanti delle istituzioni dei comuni costieri, i consigli comunali e rappresentanti dei movimenti ambientalisti. Nel corso della riunione Introna ha ribadito la richiesta al presidente uscente della Regione Puglia, Nichi Vendola, per l’immediato, e a Michele Emiliano per il prossimo futuro affinchè venga presentato al più presto il ricorso contro le decisioni del ministero, ricordando che la Regione Puglia è tra le Regioni italiane che ha presentato ricorso alla Corte costituzionale contro le norme dello Sblocco Italia che aprono alla scelta della ricerca di idrocarburi in mare. Emiliano ha confermato di aver concordato con Vendola una linea comune che prevede il ricorso "contro tutti i provvedimenti che minacciano il nostro mare".

Il neo governatore ha inoltre annunciato "una legge sulla partecipazione attiva che renderà più difficile – ha detto - attentare all’ambiente". Per Introna "occorre anche aprire il canale di dialogo sempre auspicato con l’Europa, un confronto che conduca in tempi brevi ad una direttiva comunitaria di divieto dello sfruttamento del mare".
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