Sabato 06 Settembre 2025 | 18:51

Ilva, parla Emiliano: «Ho scritto a Ministro Urso: la cessione non garantisce lavoro e salute»

 
Redazione online (video Donato Fasano)

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«Abbiamo il timore che non ci sia sufficiente garanzia da un lato delle ricadute e dei livelli occupazionali e, dall’altro, sulla effettività del processo di realizzazione dei forni e, quindi, del processo di decarbonizzazione»

Lunedì 03 Marzo 2025, 13:39

14:29

BARI - Sull'Ilva «abbiamo il timore che all’interno del processo di cessione della fabbrica a terzi, non ci sia sufficiente garanzia da un lato delle ricadute e della garanzia dei livelli occupazionali e, dall’altro, sulla effettività del processo di realizzazione dei forni e, quindi, del processo di decarbonizzazione». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano parlando con i giornalisti a margine di un incontro con le rappresentanze sindacali impegnate in diverse vertenze pugliesi, in previsione di un incontro con il ministro Urso concordato per il 5 marzo.

«Noi - ha aggiunto riferendosi sempre all’Ilva - siamo convinti che sia difficile, se non impossibile, per il governo assicurare, cedendo l’asset tarantino a terzi, l’adempimento di questi due punti fondamentali che sono l’occupazione e la salute, senza mantenere una partecipazione pubblica rilevante nella compagine sociale». «Ho scritto al ministro Urso - ha precisato - per chiedergli di poter condividere alcune questioni relative alla situazione industriale della Puglia a partire dall’ex Ilva perché i punti di maggiore crisi riguardano soprattutto Taranto e Brindisi, ma anche la Leonardo e Versalis».

Inoltre è arrivata la comunicazione che i sindacati sono stati convocati dal governo a Palazzo Chigi l’11 marzo per un aggiornamento sulla situazione del gruppo Acciaierie d’Italia. Il tavolo sull'ex Ilva, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, sarà alle 18.30.  

«Siamo perplessi, Eni Versalis parla di una perdita strutturale nella chimica di base italiana che porta a un buco da 80 a 90 milioni di euro l’anno e, questo, ovviamente determina nei conti dell’azienda una perdita non giustificabile. Anche sull'Ilva perdiamo molto di più che 80-90 milioni l’anno. Ci chiediamo perché la chimica di base non dovrebbe essere strategica quanto l’acciaio». Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a chiedere un incontro urgente sulle principali vertenze pugliesi al ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso che lo ha accordato fissandolo per il 5 marzo prossimo.
«Chiediamo al ministro di dire la sua su questa questione. Se ho capito bene - ha aggiunto Emiliano - secondo Eni questo è un problema che riguarda tutta l’Europa. Se dunque la chimica di base non ha più margini di economicità in Europa, il problema non lo si risolve chiudendo gli impianti di cracking ma cercando di individuare degli elementi per restituire competitività ad un sistema del quale il mercato ha comunque bisogno. Le nostre aziende, anche quelle di Brindisi, hanno bisogno di rifornirsi dei materiali che vengono dalle fabbriche della chimica di base». «Ringrazio il ministro per aver immediatamente risposto alla mia lettera convocandoci per il 5 di marzo ed è per questo - ha concluso - che oggi ho riunito tutte le rappresentanze sindacali di tutte queste vertenze assieme al presidente della Sepak, della task force per le crisi industriali, agli assessori proprio per ricevere le istruzioni finali da tutti i lavoratori su quello che la Regione Puglia andrà a dire al ministro Urso il 5 marzo».

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