Domenica 07 Settembre 2025 | 23:09

«Noi Generazione Z al lavoro nelle spiagge del Salento»

 
Fabiana Pacella

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Fabiana Pacella

La stagione estiva passata a lavorare in un lido: tra sogni e sacrifici

Lunedì 09 Settembre 2024, 07:00

LECCE - Sveglia presto, in spiaggia fino al tramonto, divisa d’ordinanza, per garantire servizi a migliaia di clienti tra cucina, spiaggia, bar, accoglienza, prenotazioni, cassa e di tutto un po’ in uno stabilimento balneare nel Salento.

Hanno dai 16 ai 25 anni, qualcuno poco più, a giorni torneranno a studiare e impastare futuro. Zero vacanze. Alcuni sono cresciuti in fretta per scelta, altri per necessità e contano già i cerotti sul cuore. Tutti chiedono fiducia, possibilità, rispetto – contrattuale e umano - a noi adulti fatti.

Ci offrono, trasparenti, una narrazione altra dei giovani, positiva e piena di speranza, oltre i social e le cronache buie. È possibile. E sono specchio che riflette, impietoso, i limiti del mondo dei grandi, inchiodandoci al muro delle responsabilità.
«Ho dovuto scegliere presto nella vita – sorride uno di loro- se perdermi o fare dei guai un’opportunità, guardare il bicchiere mezzo pieno e puntare su di me». Tra un turno e l’altro si fanno gavettoni, postano pose su Ig e TikTok, si prendono in giro. Potrebbero essere i figli di ognuno di noi.

«A giorni mi aspetta l’ultimo esame, diritto penale, vorrei diventare criminologo, occuparmi di minori, per i giovani che deviano non c’è rieducazione, soprattutto in Italia», Matteo 24 anni, studia a Lecce Sociologia-crimine e devianza, sta preparando la tesi su criminalità organizzata e affini, lavora al banco.
«Un anno fa dalle 8 alle 12 frequentavo lo studio di un geometra e dalle 12 alle 20 lavoravo al lido – racconta Raffaele, applicatore -. Poi ho deciso di non svendere i miei studi per 500 euro al mese, e lavoro solo qui, dove sono pagato come si deve e rispettato. Perché a noi non puzza il lavoro, ma lo sfruttamento». Con lui anche il fratello Mirco, studia odontotecnica.
Assestano lezioni come schiaffi, senza volerlo.

«Finito al lido voglio andare al centro commerciale, spendere un po’ dei soldini guadagnati, poi al cinema e voglio portare la mia fidanzata a mangiare il sushi», Simone, bagnino, 16 anni, coetaneo di William, il primo arrivato al lido.
Filippo, 25 anni, parla inglese, francese giapponese, accoglie i turisti con sorrisi ed eleganza. Chi meglio di lui? «Studio a Torino Cooperazione internazionale, riparto il 18, il 23 iniziano le lezioni. Dopo gli studi vorrei raccontare il mondo», a casa di Marco invece sono tre fratelli, lui ha 31 anni e vuole viaggiare tanto.

Tra un Hugo e un Bellini, Stefano, 26 anni, enfant prodige del pairing, sognatore amante delle belle cose, più grande di ciò che sembri, si sente poco bene «ma non me la sento di andare a casa e lasciare i miei colleghi nei casini». Touché.
Idrissa gioca in eccellenza nel Brilla Campi, universitario, sempre col sorriso. «Si sente il profumo? Bello, eh?”. Una delle sue passioni.

Giocava in eccellenza anche Matteo, poi la rottura del crociato. Studia biologia a Lecce «ma vorrei fare l’imprenditore nel settore moda, perché mi appassiona molto».

Lo guarda Ludovica, compagna di lavoro e di vita, figlia di carabiniere, che studia Psicologia a Perugia. Sono tanti, come i loro desideri: Davide diventerà un content creator professionista, il fratello Diego tornerà tra i banchi all’IISS Vanoni, Fernando studierà Scienze Agrarie a Bari, Francesco detto Pio vorrebbe fare il dj «con l’hard techno pesante», Mario a 16 anni sogna di diventare neurologo, Michele lavora e prepara l’esame di Economia dell’Innovazione, Riccardo ha un esame il 17 e uno il 25, studia a Roma, Giacomo a gennaio partirà all’Esercito, sogna di vestire la divisa da carabiniere, Asia si sta preparando al concorso per maresciallo dell’Esercito e Alessio proprio all’Esercito andrà, Andrea studia allo Scientifico, in caffetteria Viviana racconta che frequenterà Lingue a Lecce, Diego ha solo 17 anni, Nicolò 16 e va al Tecnico commerciale, Sara vuole fare chirurgia, e poi Marina, Susanna, Cristina, Ludo che sorride dal bancone, Giorgio riprenderà a lavorare al locale del cugino,

Gaia farà l’ultimo anno al classico e proverà ad entrare alla LUISS, Lorenzo studia Ingegneria industriale a Lecce, Jacopo Management digitale, Giorgia dopo Scienze della Comunicazione sbarcherà a Milano, Rachele studia Lettere, Giuseppe insegna Elettrotecnica in Toscana e studia Ingegneria.

Gianluca ha 30 anni, barman, vuol diventare mental coach e personal trainer.
«Abbiano passato l’estate a lavorare perché vogliamo mantenerci da soli, crescere», in coro.
Sono la classe dirigente di domani, ci mettono a nudo e insegnano a vivere, vogliono scrivere la loro storia da attori protagonisti, non si accontentano e lo gridano al mondo con un’arma di distruzione di massa: il sorriso.

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