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Dal Salento ecco il documentario su «le Acque Effimere di Padula Mancina»

 
Redazione online

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Prodotto da Manu Manu Riforesta! e diretto da Bruna Rotunno e Ada Martella racconta le storie degli stagni mediterranei del Salento

Domenica 12 Maggio 2024, 17:55

17:57

LECCE - “Le acque effimere di Padula Mancina. Storie di stagni mediterranei in Salento” è il documentario prodotto dall’associazione Manu Manu Riforesta! ambientato nel cuore dei Paduli, nelle campagne tra Ruffano, Miggiano e Montesano.

Diretto da Bruna Rotunno e Ada Martella, svela i misteri della ZSC Padula Mancina, una Zona di Speciale Conservazione protetta dall’unione Europa come habitat prioritario, una rete di stagni mediterranei temporanei che è percepibile come tale solo quando la stagione delle piogge è abbondante e persistente.

Ed è quello che è successo nel corso del 2023 - quando sono state effettuate le riprese - durante i mesi invernali sino all’inizio dell’estate i quattro stagni della ZSC si sono trasformati in un paradiso di biodiversità. È proprio vero che quando c’è l’acqua torna la vita, in questo caso per tutto quel mondo animale e vegetale che per sua caratteristica si sincronizza con l’andamento effimero degli stagni.

«Grazie alle riprese aree, si è colpiti dal paesaggio inusuale e inaspettato, nel bel mezzo di una distesa quasi senza fine di uliveti – in prevalenza tutti secchi, incendiati, abbandonati – ci sono gli stagni, punti d’acqua nel deserto. È come avere il punto di vista degli uccelli migratori - si legge in una nota - che li utilizzano come degli autogrill, dove rifornirsi, rifocillarsi e spesso anche riprodursi. L’elenco degli uccelli che qui sostano è lungo, alcuni sono stati catturati nelle riprese, di altri se ne vedono le uova o se ne sentono i richiami, che si distinguono dal coro di migliaia di rospi e rane come una serie di assoli di ugole ben dotate. Le riprese scendono a terra, a pelo d’acqua in mezzo ad una vegetazione foltissima, dove la gallinella d’acqua ha creato il suo nido galleggiante. Si scende ancora, si va sott’acqua e ci si trova nel misterioso mondo dell’’Ecologia della Resurrezione’, il mondo degli anostraci, crostacei preistorici senza carapace, capaci di rimanere dormienti come cisti anche per cento anni e risvegliarsi quando ricompare l’acqua. Inoltre, “Le acque effimere di Padula Mancina” sono il regno del rarissimo trifoglio acquatico peloso Marsilea Strigosa - in Italia presente solo in Sardegna – grazie al quale la rete di stagni di Padula Mancina è protetta dall’Unione Europea come ZSC, e che nel documentario si vede nella sua fase di riproduzione, immersa in acqua, tra una miriade di altre piante acquatiche e non».

Ad accompagnare il racconto del documentario anche dei biologi che direttamente sul campo hanno svolto a vario titolo il Progetto di Monitoraggio MoSSHa di Unisalento – il prof Genuario Belmonte, responsabile del Progetto, zoologo, l’ecologo Leonardo Beccarisi, l’ornitologo Rosario Balestrieri e la botanica Rita Accogli – mentre raccolgono i campioni da analizzare e censiscono le specie presenti. 

I suoni sono quelli della natura, a cui si innestano quelli del musicista Franco Nuzzo e la voce narrante dell’attrice Silvia Lodi. Un documento storico prezioso - non esiste nessun documento audiovisivo sugli stagni dei Paduli - anche per via della combinazione fortunata accaduta nel 2023, tanta acqua e la possibilità di seguire i biologi impegnati nel progetto di monitoraggio MoSSHa

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